Le lacrime melodrammatiche

Prima europea del "Postino" con Domingo

(foto Armin Bardel)
(foto Armin Bardel)
Recensione
classica
Theater an der Wien Vienna
09 Dicembre 2010
La linea programmatica che il Theater an der Wien dedica al teatro musicale del Ventesimo e Ventunesimo secolo prosegue nella stagione in corso con la prima esecuzione europea di “Il postino” del compositore messicano Daniel Catán e con il pubblico in sala in lacrime. Potrebbe sembrare un aforisma nel segno del non-sense, invece è realtà. Ma andiamo per ordine. Il soggetto dell’opera è conosciuto, tratto uno a uno dal racconto di Skármeta e dall’ononimo film di Michael Radford. La partitura, invece, è nuova, ma il senso del già ascoltato è sempre presente. Sia nell’uso dell’apparato orchestrale che in quello delle voci Catán emula Puccini. Qualche sfumatura è ispirata da Strauss e Debussy e altre suggestioni provengono dall’operetta, dal musical e dalla musica tradizionale latinoamericana. Per essere onesti, però, bisogna dire che Catán dichiara esplicitamente i suoi modelli in un’intervista stampata sul libretto di sala (cosa che non sarebbe tuttavia stata necessaria). Ma perché il pubblico piange? Forse per la splendida rappresentazione di Domingo (Neruda), che nonostante l’età riesce ancora a stupire e sa far risplendere attorno a sé interpreti giovani, meno esperti ma non sempre convincenti? Oppure perché la storia del Postino di Neruda è entrata nella coscienza collettiva ed evoca emozioni difficilmente controllabili. O è qualche eccesso di troppo a causare i sospiri del pubblico? Catán sa calcare ed enfatizzare, ma in questo modo la poesia e la sottigliezza del modello diventano pacchiani, per non dire kitsch. Così si spiegano forse anche i buh, pochi ma chiari, che hanno accolto l’uscita del compositore alla fine dell’opera.

Note: Foto: Copyright Armin Bardel

Interpreti: Pablo Neruda Plácido Domingo Matilde Neruda Cristina Gallardo-Domás Mario Ruoppolo Israel Lozano Beatrice Amanda Squitieri Giorgio Federico Gallar Donna Rosa Marina de Liso Di Cosimo Gregorio González Marios Vater Gabriel Lautaro Osuna

Regia: Ron Daniels

Scene: Riccardo Hernández

Costumi: Riccardo Hernández

Coreografo: David Bridel

Orchestra: Wiener Symphoniker

Direttore: Jesus Lopez Cobos

Coro: Arnold Schoenberg Chor

Maestro Coro: Erwin Ortner

Luci: Jennifer Tipton

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Bologna: il nuovo allestimento operistico dell’Orchestra Senzaspine ha debuttato al Teatro Duse

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo