La favola del figlio lontano

Prima versione scenica italiana alla Settimana Musicale Senese per "Die Heimkehr aus der Fremde" del giovane Felix Mendelssohn Bartholdy, Liederspiel dall'esile trama e dalla musica di sorprendente qualità. Denis Krief evoca un idilliaco quanto divertente Eden contadino, bella prova vocale di Marcella Orsatti Talamanca.

Recensione
classica
Settimana Musicale Senese Siena
Felix Mendelssohn Bartholdy
12 Luglio 2005
Un'ouverture densamente sinfonica e uno splendido, romanticissimo preludio-alba per la seconda parte, arie-Lieder originali nella struttura come nell'invenzione, qualche arguto pezzo d'insieme, un colore armonico e timbrico squisito, aereo, talvolta notturno, insomma una ricchezza di musica sorprendente per qualcosa che Mendelssohn scrisse di getto, a Londra, a vent'anni, per un'occasione, anche se profondamente sentita come le nozze d'argento dei genitori, e in vista di un'esecuzione domestica: la precoce maturità mendelssohniana è nota, ma "Die Heimkehr aus der Fremde" (Il ritorno da lontano, 1829) stupisce comunque per qualità e fecondità, anche perché si colloca cronologicamente su uno snodo linguistico preciso di individuazione di toni romantici nuovi, tali da giustificarne la prima esecuzione scenica italiana proposta al Teatro dei Rozzi di Siena per la 62.ma Settimana Musicale Senese della Chigiana. L'esilità della trama (un figlio assente da molti anni fa ritorno in famiglia: lo riconosceranno ?) si riveste di una struttura peculiare di Liederspiel, azione scenica parlata con numeri musicali, forse non nata per la vera e propria forma teatrale. Tuttavia, a Siena, dandosene una versione con i dialoghi parlati tradotti in italiano e le sezioni musicali in lingua originale, la regìa di Denis Krief (che firma anche le scene deliziosamente evocanti, con casette-nido piantate in cima a pali-alberi, un idilliaco Eden contadino), sembra voler valorizzare, stando un po' sopra le righe, proprio questa singolarità di reciproca estraniazione tra l'azione (estroversa e fortemente tipizzata, dalla giocosità vigorosamente marcata dalla messinscena) e una musica in qualche misura più ricca e importante. Gérard Korsten sul podio dell'Orchestra della Toscana prende forse troppo di petto questa partitura delicata, il coro dei Polifonici Senesi assolve con precisione e cura i suoi piccoli interventi, nel cast, diseguale ma puntualmente preparato, spiccano la bella e fresca voce sopranile di Marcella Orsatti Talamanca e il brio attoriale di Piero Guarnera. Ottimo successo.

Note: Prima esecuzione scenica italiana

Interpreti: Il Sindaco: Maurizio Leoni, Sua moglie (la Madre): Debora Beronesi, Lisetta: Marcella Orsatti Talamanca, Ermanno: Leonardo Melani, Beltomo merciaiolo: Piero Guarnera

Regia: Denis Krief

Scene: Denis Krief

Costumi: Denis Krief

Orchestra: Orchestra della Toscana

Direttore: Gérard Korsten

Coro: Coro "I Polifonici Senesi"

Maestro Coro: Raffaele Puccianti

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