Killer e narcos

Un esperimento di teatro musicale al festival di Vienna

Recensione
classica
Wiener Festwochen Vienna
06 Giugno 2013
Le Festwochen aprono le porte alla scena off inserendo nella programmazione del festival una commissione di teatro musicale prodotta in cooperazione con la piccola compagnia viennese “progetto semiserio”. “La ballada de el muerto” del giovane compositore argentino Diego Collatti su libretto dello scrittore colombiano Juan Tafur prende molti spunti dalle idee drammaturgiche del teatro musicale di Brecht e Weill. E anche nell’idea di fondo di partire da un tema di attualità politica e sociale così sensibile come quello della guerra dei cartelli della droga in Messico tornano alla mente gli esperimenti dei due artisti tedeschi appena menzionati. Il pezzo mette in scena l’interrogatorio di “el muerto”, killer professionista e corriere della droga che durante la prigonia si trasforma in una figura camaleontica che riesce a ingannare non solo la legge, ma anche il pubblico. I fantasmi del passato lo perseguitano, così come le “narcocorridos”, ballate che raccontano le epopee del mondo della droga e dei suoi protagonisti composte sulla falsa riga delle cronache cantate che a partire dal 19. secolo narrano la storia messicana. E proprio da queste ballate si sviluppa il concetto musicale di Collatti, che con un organico ridotto (pianoforte, percussioni, violino, chitarra, tromba e contrabasso) le estrania inserendole in contesti musicali che sanno alternare senza forzatura jazz, rock e classica contemporanea. Musica, testo e scena sono nel giusto equilibrio. La produzione si avvale anche di un vasto apparato iconografico – quasi una mostra nel foyer – che vuole proporre al pubblico varie letture della tematica politica e sociale trattata nel pezzo.

Note: Prima esecuzione assoluta.

Interpreti: El Fiscal / Helmut Berger El Muerto / Emanuel Fellmer La Madre / Ingrid Habermann La Ciega / Elisabeth Nelhiebel Cantante / David Robinson Rosa / Christina Scherrer

Regia: Hannan Ishay

Scene: Daniela Kerck, Hannah König

Costumi: Markus Kuscher

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

A Bologna l’opera di Verdi in un nuovo allestimento di Jacopo Gassman, al debutto nella regia lirica, con la direzione di Daniel Oren

classica

Napoli: il tenore da Cavalli a Provenzale

classica

Al Teatro La Fenice grande successo per l’opera di Arrigo Boito nel brillante allestimento di Moshe Leiser e Patrice Caurier con la solida direzione musicale di Nicola Luisotti