Italian Roots
La prima edizione del festival curato a Padova da Festacontinua mette al centro il ballo
Recensione
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Da anni Festacontinua coltiva a Padova la passione per danze e musiche popolari. Con Radici, dal 6 al 12 giugno, ha saputo dare a questa passione la forma del festival sapendo di poter contare su sapienti collaborazioni: la mostra di strumenti tradizionali curata da Forlani e Broussard, film e i corsi di strumento e la gran festa a ballo ospitati alla Fornace Carotta e una serie di riusciti concerti nelle piazze centrali della città. Hanno (letteralmente) aperto le danze il 10 giugno i mantici di Tesi, Gambetta e Bottasso, Triotonico. I tre organetti sanno dialogare fra loro e ritagliarsi spazi solistici dove il virtuosismo non è mai fine a sé stesso, ma soprattutto rileggono il repertorio di Riccardo Tesi dosando in modo comunicativo e coinvolgente nuovi accenti e armonizzazioni, compreso il mandolino di Gambetta e il flauto traverso dai sapori latinoamericani di Bottasso. Ne nasce un concerto che sa mantenere un baricentro cameristico anche quando il pubblico risponde con il ballo agli inviti ritmici del trio e che sa viaggiare attraverso l'Italia portando melodie nuziali occitane ad incontrare moresche polifoniche. Se in questo caso il ballo ha trovato spontaneamente la sua strada, la gran festa dell'11 e il gran concerto a ballo del 12 giugno sono stati un invito esplicito a celebrare la musica coinvolgendo nelle danze tutti i presenti, animati da tamburelli e da altri mantici esperti (Scurati, Salvi, Cavazzini, Tombesi) e da gruppi che nell'interazione con i ballerini trovano la loro cifra artistica, come Nanabò e i Musicanti del Piccolo Borgo, o che, pur esplorando anche la forma canzone, sanno darvi ampio spazio, come i Calicanto che, suonando in casa, hanno giocato il jolly, rinnovando un'amicizia di vecchia data con la voce e le corde di Carlo Muratori.
Interpreti: Calicanto, Carlo Muratori e Massimo Genovese, Musicanti del Piccolo Borgo, Nanabò, Mario Salvi e Michele Cavazzini, Triotonico, Stefano Valla e Daniele Scurati
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