Il felice debutto di Lorenzo Viotti alla Scala
Il giovane direttore per la prima volta con la Filarmonica della Scala
Felicissimo debutto di Lorenzo Viotti sul podio della Filarmonica della Scala, nell'ambito della Stagione Sinfonica della Scala. Il giovane direttore (28 anni), attualmente in carica presso la Gulbenkian Orchestra, ha dato prova di autorevolezza e grande eleganza, anche nel gesto. Il suo biglietto da visita, il Siegfried-Idyll di Wagner, è stato un esempio di trasparenza, leggerezza e precisione, con l'orchestra che ne ha assecondato il passo mai affrettato e la massima attenzione al dettaglio. Risultato che si è ripetuto nella seconda parte del concerto col Prélude à l'après-midi d'un faune di Debussy, entrambi i brani diretti senza bacchetta. Alla quale invece Viotti non ha rinunciato nell'affrontare L'isola dei morti di Rachmaninov e Le poème de l'extase di Skrjabin. Nel primo ha ben calibrato i cromatismi nel crescendo d'angoscia come l'ossessivo beccheggio della barca e l'intensità dei grandi impatti orchestrali. Con Skrjabin, che chiudeva la serata, Viotti ha ottimamente controllato la complicata sovrabondanza tematica, lasciando affiorare nettamente ogni voce dell'orchestra. Non c'è che da rallegrarsi che il direttore torni alla Scala nella prossima stagione per Roméo et Juliette di Gounod.
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