Il canto degli archi di San Pietroburgo

Al Bologna Festival, la Filarmonica di Temirkanov con uno smagliante Saïtkoulov

Recensione
classica
Bologna Festival Bologna
17 Marzo 2010
Prendete un Temirkanov in giornata di particolare serenità e disponibilità (così sussurravano gli orchestrali); affidategli la sua Filarmonica d'elezione in stato di grazia; mettete in programma quell'inquietante capolavoro della "Patetica" per cui entrambi vanno famosi: ne otterrete un'esperienza estetica sconvolgente, di quelle che si ricordano a lungo perché ti entrano nella pelle. Tanto morbidi e legati gli archi, i mitici archi pietroburghesi con una cavata di suono maestosa, quanto netti e spiccati i fiati, d'una precisione inquietante: così perfetta, quell'orchestra, da potersi permettere di giocare con la perfezione a fini (diremmo) drammaturgici, attaccando il quarto movimento quasi con svogliatezza per far risaltare ancor più la profondità emotiva di quanto segue, riportando il pubblico ai toni nichilistici dell'esordio. Ma non è stato necessario attendere la grande pagina sinfonica di Ciajkovskij per saggiare tanta bellezza di suono e tanta intensità espressiva: l'attacco angosciante del secondo concerto di Rachmaninov aveva già messo la firma sull'intera serata. Quasi con distacco, si inseriva in questo tessuto il pianista tàtaro Roustem Saïtkoulov, già ammirato a Bologna 5 anni fa. Tecnica perfetta (confermata nel bis di uno studio chopiniano), suono non imponente, grande eleganza e compostezza in una partitura che inviterebbe invece agli eccessi. Eccesso (nel senso di sublime estetico) che si è toccato invece nel fuori programma orchestrale a conclusione di serata: "Nimrod", nona delle "Enigma Variations" (Elgar), scelta evidentemente per ostentare come altro brano non avrebbe potuto la cantabilità di quegli archi portentosi. Auditorium Manzoni stracolmo e grande soddisfazione fra il pubblico.

Note: PROGRAMMA S. Rachmaninov, Concerto n. 2 in do minore op. 18 per pianoforte e orchestra P. Ciajkovskij, Sinfonia n. 6 in si minore op. 74 "Patetica"

Interpreti: Roustem Saïtkoulov, pianoforte

Orchestra: Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo

Direttore: Yuri Temirkanov

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Bologna: il nuovo allestimento operistico dell’Orchestra Senzaspine ha debuttato al Teatro Duse

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo