I cugini francesi di Brahms

Il Bru Zane inaugura il festival dedicato a Dubois con un eccezionale Trio Chausson

Recensione
classica
Palazzetto Bru Zane Venezia
14 Aprile 2012
L'inaugurazione dell'ultimo festival organizzato a Venezia dal Centro di musica romantica francese, interamente dedicato all'opera di Théodore Dubois e alla musica dei suoi contemporanei, apre una nuova prospettiva su quei compositori che vissero a Parigi il delicato passaggio al XX secolo. In un doppio appuntamento che affrontava il genere cameristico del trio e del quintetto con pianoforte, due formazione francesi di sicuro talento come il Trio Chausson ed il Quartetto Ardeo con il pianista David Violi hanno proposto musiche di Dubois, Cécile Chaminade e Reynaldo Hahn. Stupisce come quest'ultimo, francese d'adozione poiché in realtà di natali venezuelani, sia l'unico dei tre autori a ricordare Debussy, ossia l'esempio immediato per la musica di questo periodo storico. Meravigliosamente brahmsiani risultano invece Dubois e Chaminade, l'uno con una vena d'eleganza che tende a volte ad alleggerirne la scrittura, l'altra, in direzione opposta, con una passione ed un fermento tali da aumentarne la complessità. Il merito degli interpreti chiamati dal Bru Zane è stato quello di restituire queste partiture sconosciute come dei veri capolavori. Il Trio Chausson si pone sopra tutti, se fosse in realtà possibile fare una classifica tra talenti. Il loro suono è di una pienezza e di una bellezza che non conosce pudore e per questo lascia senza fiato. Hanno gusto, eleganza, e ciascun elemento del trio può permettersi di esprimersi liberamente, senza il timore di prevaricare o essere prevaricato dagli altri. Del Quartetto Ardeo, legato da una stretta intesa emotiva con il giovane pianista Violi, ricorderemo il toccante Adagio ma non troppo del Quintetto in fa maggiore di Dubois.

Interpreti: Trio Chausson, Quartetto Ardeo con David Violi al pianoforte

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