Giovani cantanti crescono

Concerto finale dell’Accademia del Teatro alla Scala

Recensione
classica
Accademia del Teatro alla Scala
13 Giugno 2010
Ci sono serate che raccontano più di come va il mondo che tante parole dette o scritte. Assistere al concerto finale, al ‘saggio di fine corso’, dei cantanti uscenti dall’Accademia di perfezionamento del Teatro alla Scala, è un’esperienza appagante soprattutto per fare il punto della situazione della musica lirica in Italia: in tempi bui di tagli e riforme dai contorni nebulosi, le scuole di perfezionamento interne ai grandi teatri di tradizione continuano la loro missione imperterrite – quasi donchisciottescamente, verrebbe da dire – raccogliendo giovani diplomati dai conservatori di tutto il mondo e facendoli entrare a contatto con la realtà del teatro (quello vero, con la polvere) e soprattutto del pubblico. Così, è stato chiamato Marco Guidarini a dirigere l’orchestra dell’Accademia (bravi, soprattutto il primo violino di Livio Troiano) in un programma di quelli che piacciono alle generazioni un po’ agées, ossia i grandi pout-pourri di arie d’opera nei quali puoi trovare affiancati Donizetti e Puccini, senza che nessuno si scomponga. Sarebbe inutile fare una graduatoria dei cantanti che si sono esibiti. Mi piacerebbe solo fare alcune riflessioni a margine: 1) alle nonne piace l’opera: ossia, l’opera è destinata a morire, con o senza riforme, finché si continuerà a concepirla come un ammuffito catalogo di arie (ossia, ma non si poteva pensare di eseguire intere scene da opere?); 2) non ci sono più tenori italiani: i due che abbiamo ascoltato (di cui Jaeheui Kwon, bravissimo) erano entrambi asiatici (ma la famosa scuola di canto italiana?); 3) tutti questi ragazzi erano tecnicamente molto ferrati (chi più, chi meno): ma essere musicisti è un’altra cosa, e non lo si impara a scuola.

Interpreti: soprano: Susanne Braunsteffer, Marika Gulordava, Evis Mula, Pretty Yende; mezzosoprano: Valeria Tornatore, Anna Victorova; tenori: Jaeheui Kwon, Jihan Shin; baritoni: Filippo Fontana, Filippo Polinelli, Valeri Turmanov: basso: Jong Min Park.

Orchestra: Orchestra dell'Accademia del Teatro alla Scala

Direttore: Marco Guidarini

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