"Effetti senza causa": la boutade di Wagner su Meyerbeer si può applicare pari pari alla Gioconda. Però gli effetti qui vanno tutti a segno. La Gioconda è fatta così e va presa per quello che è, nel buono e nel meno buono. Questo non autorizza a pensare che Ponchielli sia rozzo o sprovveduto, tutt'altro. Roberto Abbado lo sa e sa che i grandi effetti orchestrali non sono buttati lì a caso ma calcolati con piena consapevolezza del risultato da ottenere. Non nasconde dunque le tinte forti, però toglie all'orchestrazione tutto quel grassume che alla lunga rende La Gioconda indigeribile per gli stomaci moderni, ma che sta più nella routine di generazioni di sbacchettatori che nella partitura di Ponchielli.
Qualcosa di simile vuole fare Pier Luigi Pizzi. Una Venezia grigia e fatta a scale (scena praticamente fissa: davanti una rampa, dietro ponti con altre scale; fissa anche l'illuminazione) sostituisce le ambientazioni alternativamente fastose (palazzo Ducale e la Ca' d'Oro) e squallide (un angolo sperduto della laguna e un triste canale della Giudecca), in cui si rispecchia il contrasto tra la gioia sfrenata dei sensi e l'incombere di disfacimento e morte, tipico del decadentismo, che Ponchielli e Boito anticipano di vent'anni. Questo contrasto non manca invece nelle coreografie di Gheorghe Iancu, che culminano nella nudità di Letizia Giuliani nella Danza delle ore.
Pur non in linea con questa Gioconda depurata e "dimagrita", è di buon livello il cast, che ha perso per strada gli interpreti inizialmente annunciati per Laura, Gioconda e Alvise, sostituiti benissimo (la Semenchuk è una Laura di gran classe) o bene (Matos e Cigni). Machado ha slancio e voce timbrata ma, avendo perso fiati e mezzevoci, strapazza "Cielo e mar". Bene Sgura e piuttosto affaticata la Fiorillo. Un bel successo.
Note: Allestimento in collaborazione con teatro Real di Madrid, Liceu di Barcellona e Fondazione Arena di Verona
Interpreti: E. Matos/M. Cornetti (Gioconda), E. Semenchuk/A. Malavasi (Laura), C. Cigni/R. Scandiuzzi (Alvise), E. Fiorillo (L Cieca), A. Machado/S.K. Park (Enzo), C. Sgura/M. Di Felice (Barnaba), E. Iori (Zuane), G. Bonfatti (Isepo), M. Camastra (Barnabotto), L. Giuliani e A. Corella (ballerini)
Regia: Pier Luigi Pizzi
Scene: Pier Luigi Pizzi
Costumi: Pier Luigi Pizzi
Corpo di Ballo: Corpo di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma
Coreografo: Gheorghe Iancu
Orchestra: Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma
Direttore: Roberto Abbado
Coro: Coro e Coro di voci Bianche del Teatro dell'Opera di Roma
Maestro Coro: Roberto Gabbiani
Luci: Vincenzo Raponi