Clemenza e suspence

La coproduzione di Vienna e Francoforte presenta interpreti, regia e accompagnamento musicale di altissimo livello. Quello che maggiormente convince, però, è l'interazione di queste tre entità in un mondo teatrale che per 3 ore avvince come se fosse un giallo.

Recensione
classica
Theater an der Wien Vienna
Wolfgang Amadeus Mozart
28 Marzo 2006
La prima stagione moderna del Theater an der Wien inizia a mostrare i propri frutti, sebbene parte del pubblico cittadino e i turisti ancora non abbiano scoperto i pregi di questa istituzione. Troppi, infatti, i posti rimasti vuoti in occasione di questo allestimento. Peggio per loro, verrebbe da dire. Gli assenti si sono persi uno spettacolo avvincente, quasi mozzafiato. Le tre ore dell'opera passano come se si stesse guardando un film giallo in cui potersi immedesimare con i personaggi e con ansia interrogarsi sui loro destini. La prestazione dei Wiener Symphoniker, orchestra ufficiale del teatro, è strepitosa. Carignani cesella la partitura, presentandola con sensibilità e raffinatezza nella sua trasparenza. Nel piccolo organico orchestrale ogni voce emerge chiara e cristallina e gli interventi solistici sono espressivi e puliti. Il continuo merita una menzione a parte, perché improvvisando nei recitativi secchi ha sfoggiato un repertorio fantasioso e rapsodico di soluzioni musicali. Le scene e la regia sono di forte impatto visivo. L'azione si svolge in un vorticoso alternarsi di scene e dietro le quinte e i protagonisti sono continuamente in tensione, mossi più come nel teatro di prosa che in quello musicale. Streit e la Garanca, ormai una delle beniamine del pubblico viennese, sono a loro agio con lo stilema mozartiano. La Dussmann a volte sottolinea troppo il risvolto tragico, ma il suo soprano è calibrato e omogeneo nel cambio dei registri. Oltre alla riuscita interazione tra cantanti e regia quello che rende speciale questa produzione sono i numerosi "silenzi", che sono allo stesso tempo interruzione e parte dell'azione drammatica. È proprio in questi momenti che il pubblico è chiamato più in causa: sia un momento di riflessione che l'apice della suspence.

Note: Coproduzione dell'Opera di Francoforte e del Theater an der Wien

Interpreti: Tito Kurt Streit, Vitellia Silvana Dussmann, Servilia Britta Stallmeister, Sesto Elina Garanca, Annio Jenny Carlstedt, Publio Simon Bailey

Regia: Christof Loy

Orchestra: Wiener Symphoniker

Direttore: Paolo Carignani

Coro: Arnold Schoenberg Chor

Maestro Coro: Direzione Erwin Ortner

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