Adina da Lisbona a Rieti

La farsa di Rossini conclude la quarta edizione del Reate Festival

Recensione
classica
Reate Festival Rieti
Gioachino Rossini
29 Settembre 2012
Scritta nel 1818, rappresentata solo nel 1826 al San Carlo di Lisbona e mai più ripresa fino al 1963, Adina è una delle opere meno fortunate di Rossini. Non le ha giovato che il compositore stesso sembri averla considerata poco, scrivendo soltanto tre numeri nuovi, abbozzandone un quarto e ricorrendo per il resto ad autoimprestiti (tre numeri del Sigismondo) e all'aiuto di collaboratori. Ma questa era la regola e infatti Adina non presenta disuguaglianze e falle evidenti(ci si chiede se Rossini esercitasse una forma di indirizzo e supervisione sui collaboratori), quindi il mancato successo dipese probabilmente dal non corrispondere ai canoni dell'epoca. È una farsa ma non ha nulla di farsesco, è una turcheria ma non gioca sul grottesco scontro tra i costumi turchi ed europei, non è sublime e grandiosa come le opere serie. È invece una delicata commedia giocata sull'intreccio di contrastanti sentimenti fra i tre protagonisti, che sarebbe privo d'uscita senza l'agnizione risolutiva: ma prima dell'obbligatorio finale lieto ci sono non uno ma ben due finali tragici concatenati. La semplice ma acuta regia di Cesare Scarton centra perfettamente quest'intrico a tratti drammatico di sentimenti, nell'aerea cornice scenica di Gennaro Vallifuoco, fatta di immagini digitali che sotto i nostri occhi si fanno e si disfano, si avvicinano e si allontanano. La corretta direzione di Carlo Rizzari era ben realizzata dall'Ensemble Novecento, formato dagli strumentisti dei corsi di perfezionamento di Santa Cecilia. Similmente i cantanti provenivano dall'Opera Studio dell'Accademia: ideale protagonista Carmen Romeu, grazioso soprano leggero dalle inflessioni patetiche, ma disuguale Moisés Marín Garcia e totalmente fuori ruolo Dario Ciotoli. Bene Simone Alberti, a posto Alessandro Granato.

Note: in collaborazione con l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Interpreti: Dario Ciotoli (il Califfo), Carmen Romeu (Adina), Moisés Marín Garcia (Selimo), Simone Alberti (Mustafà), Alessandro Granato (Alì); Diego Procoli, fortepiano

Regia: Cesare Scarton

Scene: Gennaro Vallifuoco

Costumi: Laura Viani

Coreografo: Patrizia Salvatori

Orchestra: Ensemble Novecento

Direttore: Carlo Rizzari

Coro: Belcanto Chorus

Maestro Coro: Martino Faggiani

Luci: Corrado Verini

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