Gli Incontri musicali di Vézelay compiono 25 anni
Dal 21 al 24 agosto

Festeggiano quest’anno un quarto di secolo gli Incontri musicali di Vézelay, piccolo borgo medievale posizionato su una collina della Borgogna Franca Contea, famoso per la basilica di Sainte-Marie-Madeleine, punto di partenza di uno dei principali itinerari di pellegrinaggio verso Santiago de Compostela, chiesa e colline circostanti dichiarati nel 1979 patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, ma oramai anche villaggio famoso come città della voce. La Cité de la Voix, che ha sede nel cuore di Vézelay, in un ex ospizio ristrutturato, è un progetto che riunisce tre attività: l'ensemble vocale Arsys Bourgogne; residenze artistiche per professionisti e amatori; una stagione aperta al pubblico con eventi tra cui, appunto, i Rencontres musicales de Vézelay ad agosto, e gli Happy Birthday JSB, omaggio a Johann Sebastian Bach, a fine marzo.
I Rencontres musicales de Vézelay, si tengono da un quarto di secolo in estate, quest’anno dal 21 al 24 agosto, venti concerti in quattro giorni, ma una trentina in tutto gli eventi in programma con anche sfilate, atelier di pratica vocale e diverse conferenze introduttive. Quest’anno, tra gli appuntamenti più attesi del Festival , ci sarà il direttore e liutista Vincent Dumestre con la sua Poème Harmonique che presenterà una sua versione della Selva Morale e Spirituale di Monteverdi; il controtenore francese Paulin Bündgen e l'Ensemble Céladon faranno rivivere la Maddalena penitente ovvero Il Trionfo della Grazia di Alessandro Scarlatti, oratorio che vede protagonista Maria Maddalena tra desideri giovanili e penitenza; la tradizione corale tedesca sarà onorata da Les Cris de Paris, diretti da Geoffroy Jourdain. con in programma brani da Brahms a Schoenberg; doppiamente presente questo anno il direttore d’orchestra Léo Warynski che dirigerà prima l’ensemble vocale Les Métaboles in una esplorazione della parte finale di Another Look at Harmony di Philip Glass che si preannuncia un'esperienza insieme sonora e visiva, per poi dirigere a chiusura di Festival il Requiem di Mozart con l’Orchestre National De Metz Grand Est, in un approccio tra memoria e creazione.
Ma a Vézelay, tutti i generi musicali hanno il loro spazio, e la musica non si ascolterà soltanto, si canterà in atelier e si ballerà in sfilate. Ci sarà quest’anno la musica boliviana orchestrata da Mariana Delgadillo Espinoza e i ritmi carnevaleschi caraibici della compagnia Difé Kako diretta da Chantal Loïal. Ci sarà anche, proprio ad apertura del Festival, un omaggio al patrimonio musicale armeno e poi diversi momenti di polifonie occitane, di jazz e folk, di fado, i canti di lavoro dell’America latina e del mondo arabo. La mattina, nella terrazza della basilica si potrà praticare il Qi gong in musica, sono proposte delle prime colazioni pure accompagnate da canti, lungo la giornata conclusiva del Festival, la domenica, previsti momenti di cantate collettive, partecipative, di “mosaic vocal jam”. In tutto circa trecento gli artisti che saranno coinvolti quest’anno. Vézelay, spiega il suo direttore François Delagoutte, è “un festival ancorato al suo tempo tanto quanto fedele alle sue radici, capace di abbracciare tradizioni e fusioni culturali, in un equilibrio armonioso tra patrimonio e invenzione” e, a giudicare dal record di presenze dello scorso anno, il percorso “verso l'alterità e le emozioni offerte dalla musica”, continua Delagoutte, è proprio quello che il pubblico vuole. Attesi quest’anno circa diecimila spettatori.
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