Tornando a Ravello con Wagner
Il programma dell’edizione 2025 del festival, che si svolge nella villa a cui Wagner si ispirò per il giardino incantato del Parsifal

Da settantatré anni il Ravello Festival porta la musica a Villa Ruffolo, nello splendido e suggestivo belvedere che ha ispirato a Richard Wagner il magico giardino di Klingsor del Parsifal. «Negli anni il Festival si è notevolmente ampliato e articolato ed è oggi internazionalmente riconosciuto tra i più prestigiosi del suo genere. Molto, dunque, è cambiato nel tempo, ma non lo spirito originario che rende unico questo Festival e che si realizza nel connubio magico e irripetibile tra la grande musica e la bellezza del paesaggi», osserva il direttore artistico Lucio Gregoretti, fresco di nomina, mentre il suo predecessore Alessio Vlad è passato alla presidenza del festival e Maurizio Pietrantonio ne ha mantenuto la direzione generale.
Protagoniste dei quindici concerti, che si svolgeranno dal 6 luglio al 15 agosto, saranno una serie di orchestre italiane e straniere, ma non mancheranno excursus in altri ambiti musicali. «Un programma - dice il neodirettore artistico - pensato come un grande paesaggio musicale in cui convivono epoche, stili e sensibilità diverse, nel segno dell'ascolto, della qualità e dell'incontro tra culture. Mai come in questo momento, in cui il mondo è lacerato da conflitti, violenza e sopraffazione, è importante ricordare che i grandi risultati della storia, artistici e scientifici, sono spesso nati dall'unione di differenze. Il Ravello Festival vuole essere un piccolo contributo alla convivenza armoniosa delle diversità, attraverso la forza della musica».

Il concerto inaugurale del 6 luglio è dedicato a Wagner, nume tutelare del festival, e a Berlioz: suona Le Cercle de l’Harmonie diretto dal suo fondatore Jérémie Rhorer, che già vent’anni fa hanno cominciato ad applicare anche alla musica del pieno Ottocento i principi dell’esecuzione “storicamente informata” con strumenti originali, prima riservata al solo periodo barocco. L’11 ritorna a Ravello un amato coro statunitense di voci bianche, le Uniting Voices Chicago dirette da Josephine Lee.
Il 12 l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Daniel Harding eseguirà ancora Wagner, questa volta abbinato a Mahler e Brahms, e il giorno successivo la Mahler Chamber Orchestra con la star cinese del pianoforte Yuja Wang questa volta anche nella veste di direttrice d’orchestra inedita per l’Italia: in programma Stravinskij, Beethoven e due concerti per pianoforte, quello famosissimo di Čajkovskij e il quarto dei sei lasciatici dal compositore russo recentemente scomparso Nikolaj Kapustin. Il 19 luglio Myung-Whun Chung dirige la Filarmonica della Scala nella Sinfonia n. 4 di Brahms e nel Concerto n. 4 per pianoforte di Beethoven, con un altro pianista venuto dall’oriente, il giovanissimo Mao Fujita. Il giorno dopo recital di Filippo Gorini, ampiamente riconosciuto come uno dei migliori pianisti di oggi, che eseguirà musiche di Kurtág, Schumann e Schubert.
Il 25 luglio giunge a Ravello un’altra grande orchestra, la SWR Symphonieorchester di Stoccarda, il cui direttore principale è il mitico Theodor Currentzis, il cui incarico è in scadenza quest’anno: dovrebbe subentrargli François-Xavier Roth ma sono sopravvenuti alcuni spiacevoli problemi da chiarire. Comunque a Ravello sarà sarà sul podio Robert Treviño, che dirigerà Der Ring ohne Worte, una sorta di riassunto per solo orchestra della Tetralogia di Wagner, che è stata realizzata da Lorin Maazel e che ha avuto notevole successo.

I giorni a cavallo tra luglio e agosto saranno quelli più fitti di appuntamenti I due concerti successivi saranno dedicati a due grandi del jazz: il 31 agosto tre pianisti che non hanno bisogno di presentazione, Stefano Bollani, Dado Moroni e Danilo Rea, ricordano Oscar Peterson nel centenario della nascita; l’1 agosto Roberta Gambarini feat Giovanni Amato e la Salerno Jazz Orchestra per un omaggio a Ella Fitzgerald. Il 2 il grande del bandoneón Richard Galliano in un concerto intitolato Passion Galliano. Si ritorna al classico il 3 con l’Orchestra Filarmonica di Benevento, una bella realtà musicale della regione, che ha raggiunto ottimi livelli: Antonio Pappano ne è il direttore onorario e Beatrice Rana la direttrice artistica. In quest’occasione sarà sul podio Diego Ceretta, una delle più apprezzate giovani bacchette italiane, e il solista sarà il poco più che ventenne violoncellista Ettore Pagano, un ventenne che non si può definire altrimenti che sensazionale, stupefacente e via seguitando, senza esagerare. In programma musiche di Rossini, Saint-Saëns e Beethoven.
Dopo una pausa, l’11 agosto si svolgerà un appuntamento speciale che si ripete ogni anno: il Concerto all’Alba, con inizio alle 5.15 del mattino, che permetterà di ammirare in una luce particolarmente suggestiva il magnifico panorama sulla costa e sul mare che si offre alla vista dal Belvedere. Musiche di Wagner, Grieg e Čajkovskij saranno dirette da un’altra giovane bacchetta, Giuseppe Mengoli, affermatosi a livello internazionale conquistando il primo premio del Concorso Mahler di Bamberg. L’orchestra sarà un’altra bella realtà locale, la “Filarmonica “Giuseppe Verdi” di Salerno.
Ancora una pausa e si arriva al tris di concerti che concludono il festival. Il 22 agosto la Dresdner Philharmonie diretta da Kent Nagano esegue Wagner e Mendelssohn, accostando musicisti giudicati spesso antitetici e che mal si sopportavano l’uno con l’altro. Il 24 uno dei migliori complessi specializzati in musica barocca, Il Pomo d’Oro, sarà diretto da Francesco Corti in un’ampia panoramica di compositori del Settecento, notissimi e meno noti: Haendel, Vivaldi, Galuppi, Latilla, Rameau, Porpora, Sarro, Sammartini, Hasse e Mazzoni. Gran finale il 25 agosto con la Royal Philharmonic Orchestra di Londra diretta da Vasily Petrenko: in programma Shahrazad di Rimskij-Korsakov e le musiche composte da due illustri musicisti per il cinema, ovvero quelle di Korngold per The Sea Hawk (1940) e quelle di John Williams per Stars Wars, Superman e E.T.
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