La scomparsa di Alfred Brendel
Una delle leggende del pianismo del nostro tempo è morto a Londra all’età di 94 anni

Alfred Brendel, una delle leggende del pianismo, è morto il 17 giugno all'età di 94 anni a Londra, la città nella quale si era stabilito dal 1971. Acclamato soprattutto per le sue interpretazioni delle composizioni lavori di Beethoven ma anche di Mozart e Schubert, Brendel era anche un affermato saggista e poeta, con un irrefrenabile senso dell'umorismo.
Alfred Brendel era nato il 5 gennaio 1931 a Wiesenberg, nella Moravia settentrionale, oggi Loučná nad Desnouparte nella Repubblica Ceca. Pur provenendo da una famiglia di non musicisti e non mostrando un talento particolare per l’arte da bambino, Brendel prese le prime lezioni di pianoforte nell’allora Jugoslavia e in seguito si dedicò agli studi di Pianoforte al Conservatorio di Graz in Austria. In seguito si perfezionò a Lucerna con Edwin Fischer, a detta di Brendel il docente che più ebbe influenza sulla sua formazione e sull’amore per il classicismo viennese, e proseguendo la sua formazione come autodidatta dall’età di 16 anni (“Da autodidatta, ho imparato a diffidare di tutto ciò che non avevo capito da solo” dichiarò in una intervista). Nel 1948 fa il suo debutto in concerto a Graz com musiche di Bach, Johannes Brahms, Franz Liszt e Malipiero, seguito nel 1949 dalla vittoria al Concorso pianistico “Ferruccio Busoni” di Bolzano.
Raggiunse la notorietà internazionale piuttosto tardi, a 45 anni, e in età avanzata problemi alla schiena limitarono le sue scelte a composizioni meno impegnative dal punto dell’impegno fisico, preferendo Bach e Schubert oltre alle sue composizioni preferite (fra queste le Sonate per pianoforte di Beethoven). Al 18 dicembre 2008 risale il suo ritiro dalle scene, al Musikverein di Vienna con il Concerto n. 9 per pianoforte e orchestra K 271 “Jeunehomme” di Mozart con i Wiener Philharmoniker e la direzione di Charles Mackerras.
In seguito, crescenti problemi all’udito lo indussero a dedicarsi quasi esclusivamente all’attività di conferenziere e di docente in masterclass per giovani pianisti. Numerose le sue pubblicazioni, inaugurate con il saggio Musical Thoughts and Afterthoughts pubblicato nel 1976, mentre al 1998 risale il primo libro di poesie, One Finger Too Many. Fra i numerosi premi e onorificenze, nel 1989 ricevette il titolo di Honorary Knight Commander dell’Ordine dell’Impero Britannico, nel 2002 il Robert Schumann Preis, nel 2004 l’Ernst von Siemens Musikpreis, nel 2007 il Premio “Una vita nella musica - Arthur Rubinstein” e nel 2008 l’Herbert-von-Karajan Musikpreis.
Nonostante il repertorio volutamente ristretto (praticamente assenti dai suoi concerti i compositori moderni), Brendel non ha mai smesso di cercare la perfezione nei pochi autori a lui più cari ai quali tornava continuamente. Del suo “amato Beethoven”, disse: “la mia ammirazione cresce di giorno in giorno, se non di ora in ora”.
Se hai letto questa news, ti potrebbero interessare anche
Si inaugura a Venezia il 21 giugno con il Belinfante Quartet l’edizione 2025 del festival che propone 36 concerti nelle città e nei borghi tra i più belli d'Italia