Il promettente inizio della programmazione musicale 2024 di Versailles

Per Château de Versailles Spectacles un gennaio ricco di opere e concerti

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Opera Royal de Versailles
Opera Royal de Versailles

Un inizio d’anno particolarmente ricco e interessante quello di Château de Versailles Spectacles che nel mese di gennaio presenta un cartellone pieno di opere e concerti, a cominciare dalla esuberante messa in scena nel Théâtre de l’Opéra Royal della comédie-ballet Le Bourgeois Gentilhomme di Lully-Molière del 1670, interpretata da numerosi attori, cantanti e danzatori accompagnati dai solisti dell’Ensemble La Révérence, diretti da Denis Podalydès per l’aspetto teatrale e Christophe Coin per quello musicale.

Rispetto alla celebre satira nei confronti del povero Monsieur Jordain e del suo vano e ridicolo desiderio di elevazione sociale, l’oratorio Atalia di Francesco Gasparini  creato per il Collegio Clementino di  Roma nel 1692, che racconta la tragica storia biblica della spietata regina del Regno di Giuda, è quasi sconosciuto e ha il sapore di una riscoperta. Il suo libretto anonimo è fondato sulla tragedia Athalie di Racine, e verrà  eseguito nel Salon d’Hercule dai cantanti Camille Poul, Bastien Rimondi, Mélodie Ruvio, Furio Zanasi e Virginie Thomas accompagnati dall’Ensemble Hemiolia e diretti da Emmanuel Resche-Caserta.

Sempre nello spettacolare Salon d’Hercule si ascolteranno quattro concerti per uno, due e tre violini di Bach eseguiti dalla Orchestre de l’Opéra Royal diretta per la prima volta dal giovane violinista Théotime Langlois de Swarte che suonerà come solista insieme a Magdalena Sypnewski e Ludmila Piestrak.

Ancora musica sacra che risuonerà nella Chapelle Royale di Versailles con lo splendido Vespro della Beata Vergine di Monteverdi del 1610 eseguito da un cast vocale composto Mariana Flores, Deborah Cachet, David Sagastume, Valerio Contaldo, Mathias Vidal, Andreas Wolf, Rafael Galaz e il Chœur de chambre de Namur accompagnati da Cappella Mediterranea con la direzione di Leonardo García Alarcón.

Negli ultimi dieci giorni di gennaio nel Théâtre de l’Opéra Royal si ascolteranno in forma di concerto ben due tragédies lyriques di Lully su libretti di Quinault. La prima è Atys del 1676 che è stata l’opera prediletta da Luigi XIV e che sarà eseguita da Reinoud Van Mechelen, Judith Van Wanroij, Céline Scheen, Apolline Raï-Westphal, Gwendoline Blondeel, Kieran White, Nick Pritchard, Antonin Rondepierre, Olivier Cesarini, Philippe Estèphe, Romain Bockler, Vlad Crosman, e il Chœur de chambre de Namur e l’ensemble Les Talens Lyriques diretti da Christophe Rousset.

La seconda è Alceste del 1674 attraverso la quale Lully definì tutti gli aspetti caratteristici di questo blasonato genere, a cominciare dai numerosi interventi del coro in funzione drammaturgica. L’opera verrà eseguita da Véronique Gens, Cyril Auvity, Nathan Berg, Guilhem Worms, Camille Poul Cephise, Léo Vermot-Desroches, Geoffroy Buffière, Claire Lefilliâtre, Cécile Achille, Juliette Mey, il Chœur de l’Opéra Royal e l’ensemble Les Épopées diretti da Stéphane Fuget.

Nel Théâtre de l’Opéra Royal, tra i due capolavori di Lully verrà messa in scena  l’opéra-ballet comique Don Quichotte chez la Duchesse di Joseph Bodin de Boismortier, importante e prolifico compositore dell’era di Luigi XV poco noto ai giorni nostri. L’autore del libretto di questa farsa piena di colpi di scena del 1743 è il geniale poeta, “regista” e sua volta compositore, Charles-Simon Favart che giocando con il romanzo di Cervantes ha creato un divertente e immaginifico teatro nel teatro.

L’opera verrà eseguita dal coro e orchestra Le Concert Spirituel diretti da Hervé Niquet, al quale si deve la riscoperta di questo spettacolo già a partire dagli anni Ottanta con cantanti diversi. Il cast vocale della imminente rappresentazione di Versailles è composto da Mathias Vidal, Chantal Santon Jeffery, Marc Labonnette, Nicolas Certenais, Lucie Edel, Charles Barbier, Gilles Benizio, e Corinne Benizio.

Tra le due tragédies lyriques di Lully si svolgerà anche il recital di tre cantanti,  Bruno de Sá, Théo Imart e Nicolò Balducci, che rappresenta l’incontro tra il sopranista brasiliano e due controtenori, il primo francese e il secondo italiano, che saranno accompagnati dalla Orchestre de l’Opéra Royal diretta da Stefan Plewniak,  per evocare l’epoca d’oro dei castrati famosi anche per le cosiddette arie da baule attraverso le quali facevano accrescere la propria fama virtuosistica.

Se non bastasse in programma c’è anche il ben rodato spettacolo di Fabrice Luchini intitolato La Fontaine et le Confinement, nel quale oltre alle favole del celebre scrittore e poeta del XVII secolo, l’attore interpreta testi di Pascal e Baudelaire, e poi dopo la calma assoluta di febbraio si prospetta un altrettanto ricco mese di marzo…

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