I numeri dell'Arena

Si è concluso il Festival del centenario

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È sceso il sipario sul Festival del Centenario all'Arena di Verona che ha visto la città scaligera festeggiare il suo primo secolo di lirica nel teatro all'aperto più grande al mondo. Una stagione che chiude con un bilancio positivo, a dispetto della crisi economica. Un Festival del Centenario che ha voluto battere ogni record con 58 serate di spettacolo, 6 opere, 4 Gala e numerose iniziative collaterali. E il pubblico ha premiato Fondazione Arena. L'incasso totale è stato di 28.760.311 (comprese 3 serate al Teatro Romano e la finale del Concorso Internazionale Operalia al Teatro Filarmonico), con un incremento del 27% rispetto al 2012. Un più 13% registra il numero di presenze, che rispetto alla stagione passata arriva a 483.778 spettatori con un incremento della vendita di biglietti nella fascia di prezzo più alta (24,20% nelle poltronissime gold) acquistati prevalentemente attraverso Internet. Aida è risultata anche quest'anno la regina dei titoli areniani: la più rappresentata con 615 recite in 54 stagioni, la stessa opera che il 10 agosto del 1913, per onorare l'anniversario della nascita di Giuseppe Verdi e grazie ad un'intuizione del tenore Giovanni Zenatello e dell'impresario teatrale Ottone Rovato, diede il via a innumerevoli e uniche serate di note e stelle. In entrambi gli allestimenti proposti, quello nuovo e avveniristico firmato da La Fura dels Baus e quello storico rivisitato da Gianfranco De Bosio, ha registrato la più alta affluenza del Festival del Centenario. In totale è stata scelta da 171.072 spettatori in 18 serate. Al secondo posto Nabucco, 108.381 spettatori per 13 recite, seguito da La Traviata 74.250 per 9 recite, Il Trovatore 32.020 per 5 recite, Rigoletto 46.320 per 6 recite e Roméo et Juliette di Gounod, 24.400 per 3 recite. Numeri che traghettano con fiducia l'Arena di Verona nel suo terzo millennio, e nel suo secondo centenario di lirica all'aperto.
Anna Barina

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