<i>Aquagranda</i> apre la nuova stagione della Fenice

Molte novità in cartellone e riprese per 130 serate d’opera nella nuova stagione

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Tredici novità, sette spettacoli di repertorio e due produzioni per ragazzi per un totale di oltre 130 serate d’opera: sono i grandi numeri sui quali punta il Teatro la Fenice per la stagione 2016/17. Fra le nuove produzioni anche una novità commissionata dal teatro veneziano: “Aquagranda” di Filippo Perroco su libretto di Luigi Cerantola dal romanzo omonimo di Roberto Bianchin, che rievocherà l’acqua più alta mai registrata in città. Il veneziano Damiano Michieletto curerà la regia, mentre Marco Angius dirigerà l’orchestra del teatro. Anteprima il 4 novembre, esattamente cinquant’anni dopo il disastroso evento. Quella di Perroco non sarà l’unica novità: nel nuovo cartellone anche la sperimentale “L’arte del fuoco in musica” di Fabrizio Plessi, uno dei maggiori artisti internazionali di video art, concepita come percorso itinerante attraverso le sale del teatro con suoni, luci e installazioni video fra luglio e agosto 2017. A seguire, in dicembre “Attila” di Verdi con la direzione di Riccardo Frizza e la regia di Daniele Abbado e, a vent’anni dall’ultimo allestimento, e in gennaio “Tannhäuser” di Wagner con la direzione di Omer Weir Wellber e la regia di Calixto Bieito in un nuovo allestimento coprodotto con l’Opera delle Fiandre. Ancora Riccardo Frizza sul podio di “Lucia di Lammermoor” di Donizetti in un allestimento con la regia di Francesco Michieli e Nadina Sierra protagonista in aprile. Il Malibran ospiterà in febbraio la rara “Gina” di Francesco Cilea in un allestimento realizzato dagli allievi della Scuola di scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Venezia e la direzione di Francesco Lanzillotta. Altre rarità in arrivo in autunno con il dittico “La favola di Orfeo” di Alfredo Casella e “Cefalo e Procri” di Ernst Krenek, presentati in occasione dei settant’anni della morte di Casella in un allestimento realizzato in collaborazione con la Biennale Arte 2017 e la direzione di Tito Ceccherini. Di particolare interesse la presentazione nel giugno del 2017 delle tre opere di Claudio Monteverdi, “L’Orfeo”, “L’incoronazione di Poppea” e “Il ritorno di Ulisse in patria”, a quattrocentocinquant’anni della morte del compositore (sepolto nella veneziana Basilica dei Frari) con la prestigiosa presenza di John Eliot Gardiner alla guida del Monteverdi Choir and Orchestra e l’allestimento curato da Elsa Rooke. Dopo Venezia, il progetto toccherà altre città europee. Le due produzioni per il pubblico giovane: “Giulietta e Romeo” di Zingarelli e “L’aumento” di Luciano Chailly, entrambe in collaborazione con il Conservatorio “B. Marcello” di Venezia. Fra gli spettacoli di repertorio, si rivedranno “Carmen” nell’allestimento di Calixto Bieito con la direzione di Myung Whung Chung, il “Don Giovanni” allestito da Damiano Michieletto e la direzione di Stefano Montanari, “Madama Butterfly” con le scene di Mariko Mori oltre all’inossidabile “Traviata” allestita da Robert Carsen per la riapertura della Fenice ricostruita con Nello Santi sul podio. Per la danza, il classico “La bella addormentata” di Caikovskij con il Corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma e la contemporanea con David Parsons. Due temi del cartellone sinfonico: ’900 italiano e l’Europa e l’integrale delle Sinfonie di Robert Schumann. Sul podio dell’Orchestra della Fenice saliranno direttori come Yuri Termikanov, Marek Janowski, Jeffrey Tate, Omer Weir Wellber, John Axelrod e James Conlon in tournée con l’Orchestra Nazionale della RAI in maggio.

Stefano Nardelli

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