Che significa il Premio Pulitzer a Kendrick Lamar

Kendrick Lamar è il primo musicista hip hop a ottenere il prestigioso Premio Pulitzer per la musica

Il Pulitzer a Kendrick Lamar
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Qualcosa sta decisamente cambiando se Kendrick Lamar è il primo musicista non-classico e non-jazz a ricevere il Premio Pulitzer per la musica, il più prestigioso riconoscimento per la musica "colta" negli Stati Uniti. Il rapper ha ottenuto il premio per DAMN., disco dell'anno scorso unanimemente acclamato come un capolavoro, e oggetto di stima da parte di Barack Obama.

In passato, alcune polemiche avevano riguardato la tendenza del Pulitzer a premiare musicisti bianchi e di formazione accademica – pregiudizio superato con l'apertura al jazz (anche se in generale i musicisti di cultura afroamericana rimangono in minoranza: Henry Threadgill lo ha vinto nel 2016 per il disco con Zooid In for a Penny, In for a Pound, Ornette Coleman nel 2007 per Sound Grammar).

LEGGI LA RECENSIONE DI DAMN.

In precedenza altri musicisti di ambito popular avevano ottenuto un riconoscimento speciale dal Pulitzer (ma non il Premio per la musica vero e proprio): Bob Dylan nel 2008, Hank Williams nel 2010 (ma postumo).

Il passo del comitato del Pulitzer, della Columbia University di New York, è stato però più radicale e lungimirante: il premiato di quest'anno – per quanto quasi unanimemente riconosciuto come il maggior esponente dell'hip hop più ingegnoso e avanzato – non è solo un afroamericano, ma un musicista di estrazione "bassa", cresciuto nei quartieri popolari di Compton con una storia familiare non sempre facile (come lui stesso racconta in un brano del disco premiato). Ed è per giunta un musicista giovane (è nato nel 1987) e nel pieno della sua carriera, non certo una vecchia gloria pacificamente accettata da tutte le comunità e da tutti i pubblici americani.

Una scelta che è evidentemente anche politica, dato che Kendrick Lamar non ha mai nascosto la sua avversione a Donald Trump (aveva definito la sua elezione un "complete mindfuck"), esattamente come Barack Obama non aveva mai nascosto la sua profonda ammirazione per il rapper.

Ed è un segno importante dei tempi che cambiano, qualcosa di più di un indizio del processo attraverso cui anche il rapper sta entrando tra le forme di "arte" riconosciute anche dai circoli più high-class, seguendo le orme del jazz (ormai decenni fa) e del rock (dagli anni settanta).

Del resto, la (involontariamente) buffa motivazione del Premio, che cerca di raccontare DAMN. e in generale l'hip hop con un lessico da studi letterari còlti (e dribblando con scienza i termini "hip hop" o "rap") ben fotografa questo momento di passaggio: «Disco pubblicato il 14 aprile 2017, DAMN. è una virtuosistica collezione di canzoni unificate dall'autenticità vernacolare e dal dinamismo ritmico, che offre una serie di emozionanti vignette che catturano la complessita della moderna vita africano-americana»...

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