10 canzoni di Natale belle

Abbiamo scelto 10 canzoni di Natale veramente belle (più 3 bonus per migliorare l'umore), perché c'è vita oltre "Jingle Bells"

10 canzoni di natale belle
The Beach Boys
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Tappati in casa in solitudine, oppure annichiliti da ansiogeni shopping last minute, sempre con le insopportabili canzoni di Natale nelle orecchie tagliate dagli elastici della mascherina, quest'anno è davvero difficile entrare nello spirito – e meno che mai pensare possano esistere davvero delle canzoni di Natale belle.

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A dispetto del momento difficile – e dell'inalienabile diritto a non essere esposti continuamente a Wham! e "Jingle Bells", visto che la vita è già abbastanza difficile di suo – è però giusto ricordare che le canzoni di Natale e i Christmas album hanno impegnato anche fior di musicisti e autori, soprattutto negli Stati Uniti.

Per il vostro Natale in confinamento ne abbiamo scelte 10 (più 3 bonus imperdibili), 10 canzoni di Natale veramente belle e alternative, bizzarre e divertenti.

 

1. Sufjan Stevens, “Hey Guys! It’s Christmas Time”

Tra i musicisti contemporanei più affezionati al concetto di Christmas album c’è il sempre molto prolifico Sufjan Stevens (nel 2020 è uscito il suo nuovo The Ascension) che ne ha incisi diversi: tutte di fila, le sue canzoni di Natale – tra originali e traditional – durano quasi cinque ore (e le trovate nel secondo video qui sotto). Difficile sceglierne una, ma puntiamo su “Hey Guys! It’s Christmas Time”, che musicalmente assomiglia molto a "Chicago" e che ha tutta la freschezza dello Stevens di album classici come Illinois Michigan. Ma davvero, è l'anno giusto per ascoltarle tutte. Tanto, dove volete andare?

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2. Bob Dylan, “Must Be Santa”

Il 2020 è stato un anno importante per Bob Dylan, che ha pubblicato un nuovo album di inediti e venduto il suo catalogo a Universal per una cifra stimata intorno ai 300 milioni di dollari. Ora, Dylan ha fatto molte cose strane nella sua carriera, e molte cose che alcuni reputerebbero (o hanno reputato) discutibili, da quando si è presentato con una Stratocaster al festival di Newport del 1965 (e sappiamo come è finita) a quando ha accettato di girare uno spot televisivo per Fiat-Chrysler nell’intervallo del Super Bowl del 2014. Poche cose in quanto a stranezza battono però il suo Christmas album del 2009, Christmans in the Earth, e il video del singolo “Must Be Santa”, una allegra drinking song del 1960 che Dylan rilegge in versione polka. Arrivate fino alla fine per vedere il futuro premio Nobel (con parrucca e cappello rosso) che incontra Babbo Natale.

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3. Ronettes “I Saw Mommy Kissing Santa Claus”

Un po’ di kitsch natalizio come si deve – «Ho visto mamma baciare Babbo Natale» – in questa canzone portata al successo nel 1952 dal divo tredicenne Jimmy Boyd e ripresa – tra i molti – dalle Ronettes per questo album natalizio firmato da Phil Spector.

4. Albert King, “Santa Wants Some Lovin’”

Ai buoni sentimenti e al Wall-of-Sound di marca Spector risponde la Stax con Albert King e il suo Babbo Natale che invece non si accontenta di un bacio dalla mamma. 

«I don't want no turkey, don't care about no cake
I want you to come here mama, before the children wake».

5. The Beach Boys, “Little Saint Nick”

Tra le molte canzoni natalizie dei Beach Boys, scegliamo l’allegra “Little Saint Nick”, per ritornare a un Babbo Natale un po’ meno inquietante (per quanto, in questa riedizione del pezzo uscita a inizio dicembre, sia trasformato in un tonico surfista). Video di animazione per veri fan dei Beach Boys.

6. James Chance, "Christmas with Satan"

È bene controbilanciare subito i buoni sentimenti: nel 1982 James Chance (all’epoca ancora James White) ci elenca i benefici di un Natale con "Satan” invece che con "Santa". Il brano – irresistibile – era incluso in A Christmas Record, compilation della newyorkese ZE Records. Per un Natale No Wave e finalmente nichilista (è l’anno giusto, peraltro).

«You don't have to say no prayers
Or be on good behavior
A ghost appeared, nobody cares
About that baby savior».

7. The Pogues, "Fairytale of New York"

Dolceamaro come un Natale in zona rossa, questo pezzo del 1987 dei Pogues – cantato in duetto da Shane McGowan e Kirsty MacColl – è stato più volte incluso nelle classifiche delle più belle canzoni di Natale di tutti i tempi. E in questo 2020 è stato pure (non per la prima volta nella sua storia) al centro di una serie di censure, in particolare sulla BBC, che ne ha promosso una versione emendata dalle parole “faggot” e “slut”. Su questo caso, e a proposito di canzoni e politicamente corretto, le cose più intelligenti sono probabilmente state scritte da Nick Cave sul suo blog The Red Hand Files. Ovviamente noi non siamo la BBC e vi proponiamo la versione originale: siamo tutti adulti e (si spera presto) vaccinati.

8. James Brown / Snoop Doggy Dog, “Santa Claus Goes Straight to the Ghetto”

Per un soulful Christmas (come da titolo dell’album natalizio di James Brown che contiene questa canzone) niente di meglio di Babbo Natale che arriva nel "ghetto". Dal ritornello di Brown deriva anche l’irresistibile versione rap di Snoop Dog, con Daz Dillinger, Nate Dogg, Tray Deee e Bad Azz, dal Christmas album della Death Row Records, anno 1996. Sì, proprio tutti hanno fatto un album di Natale.

9. Charles Aznavour, “Noël à Paris”

Quantomeno adatta al momento questa canzone del 1978, dall’album natalizio di Charles Aznavour Un enfant est né…: «È natale mia cara, e noi siamo a Parigi, e tutti quelli che amiamo sono lontani, molto lontani da qui. Strana festa, senza i nostri bambini e i genitori, senza i nostri amici…». Poi la coppia nel suo alberghetto parigino trova altri modi di passare il tempo.

10. Johnny Cash, “Little Drummer Boy”

Non si contano le versioni del classico americano del 1941 “Little Drummer Boy”. Qui scegliamo quella di Johhny Cash, che le conferisce un passo epico. Cash aveva già registrato.   il pezzo in una versione più “pop”, ma nel 1994 la reincide per Seven Gates: A Christmas Album, cd a nome Ben Keith and Friends. Keith, esperto di pedal steel e punto fermo della scena di Nashville, produce insieme a – tra gli altri – un altro “amico” di lunga data, Neil Young.

BONUS 1: Il complesso misterioso, “Christmas with the Yours”

Il prototipo di tutti i pezzi di Natale di Elio e le Storie Tese e di Radio Deejay, uscito a nome “Il complesso misterioso” nel 1995, in pieno Brit Pop, con la voce di Elio e Graziano Romani.

«Christmas with the yours
Easter what you want
Peace between Blur and Oasis».

BONUS 2: The Spinal Tap, “Christmas with the Devil”

La finta band hard rock più famosa del mondo alle prese con il suo finto classico natalizio, per ricordarci che «There are no bells in hell».

«The elves are dressed in leather
And the angels are in chains
The sugar plums are rancid
And the stockings are in flames».

BONUS 3. Squallor, “Nataloff”

Nell’anno della morte di Alfredo Cerruti, impossibile non chiudere con gli Squallor di “Nataloff”, da Cambia mento, disco uscito nel 1994 in pieno clima Seconda Repubblica. Il protagonista della canzone, in fuga dalla magistratura (si cita Di Pietro) per aver «costruito un quartiere che faceva insieme montagne e mare» si ritrova dirottato con gli altri passeggeri del suo aereo «in un paese del Qatar, tutti raffreddati», la notte del 24 dicembre del 1993.

«Mo’ vene Natale
Nun tengo denare
Me fumo ‘na pipa
E me vado a cuccà».

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