Può capitare che, quando si aspira a mettere in scena un'opera che realizzi un'ideale unità delle arti, in una sorta di totalità espressiva di parola, musica e teatro, gli strumenti di questi mezzi, anziché contribuire a darsi man forte nella tensione di creare tale sintesi espressiva, si elidano a vicenda, senza costruire una convincente unità drammatica. "La ciudad de las mentiras" è basato sulla trama di quattro racconti dello scrittore uruguaiano Juan Carlos Onetti, il libretto di Matthias Rebstock ne mescola e ne fonde i contenuti perseguendo, assieme alla musica della Mendoza, un livello di narrazione astratto e straniante da cui emerga l’atmosfera claustrofobica di una città immaginaria, Santa Maria, di un mondo a cui si può sfuggire solo attraverso la creazione di menzogne e di illusioni. Per cercare di mimare la tensione narrativa di Onetti, labirintica, fitta di reticenze, allusiva, Mendoza e Rebstock mettono in scena un lavoro in cui i personaggi alternano canto e recitazione, o in alcuni casi si esprimono e sono rappresentati da strumenti (una fisarmonica, una viola), con altri strumenti quindi in scena e dai palchi ad interagire. La Mendoza adotta un linguaggio musicale che mette insieme tutte le durezze dell'avanguardia musicale novecentesca: un espressionistico declamato/recitato, cluster, suoni elettronici, di tanto in tanto una tenue melopea, in cui irrompe una recitazione (spesso poco efficace e stentata): i contenuti restano sullo sfondo come una nebulosa, lo spettacolo si snoda pesante e noioso senza che musica, testo ed azione riescano a coinvolgere ed ad appassionare. Sicuramente di pregio il livello e la tenuta della direzione musicale di Titus Engel così come l'impegno di tutto il cast e delle voci, tra le quali vogliamo segnalare quelle di Katia Guedes e Laia Falcón.
Note: Sonido:
SWR Experimentalstudio Freiburg
Interpreti: Gracia:
Katia Guedes
- donne de 'El sueño realizado':
Laia Falcón – Carmen:
Anne Landa
- Moncha:
Anna Spina
- Díaz Grey:
Graham Valentine
- Risso:
David Luque – Jorge:
Michael Pflumm - Tito / Barman:
Tobias Dutschke
- Langmann:
Guillermo Anzorena
MUSICISTI IN SCENA
piano: Íñigo Giner Miranda - clarinetto: Miguel Pérez Iñesta - sax: Martín Posegga - trombone: Matthias Jann - violino: Wojciech Garbowski- violoncello: Erik Borgir
Regia: Matthias Rebstock
Scene: Bettina Meyer
Costumi: Sabine Hilscher
Orchestra: Teatro Real
Direttore: Titus Engel
Luci: Urs Schönebaum