Un Pipistrello spumeggiante

Per la Trilogia d’Autunno il Ravenna Festival lungo il Danubio a scoprire l’operetta

Recensione
classica
Ravenna Festival Ravenna
Johann Strauss
15 Ottobre 2016
Bello e divertente il “Pipistrello” di Johann Strauss andato in scena al teatro Alighieri grazie al “gemellaggio ungherese” proposto per l’appendice autunnale del Ravenna Festival che ha scelto quest’anno di spingersi “lungo il Danubio”. Un’operazione niente affatto scontata perché un genere come l’operetta porta con sé quei rischi tipici che segnano le manifestazioni artistiche più popolari: da un lato vengono visti con supponente sufficienza dal mondo culturale più “serio” e dall’altro possono essere oggetto di letture superficiali e approssimative, che ne impoveriscono quella divertente espressività frutto di sottili equilibri. Un valore aggiunto è stato rappresentato dalla solida tradizione portata in dote da compagini quali l’Orchestra Filarmonica Kodály, il Coro del Teatro Csokonai e il Corpo di ballo del Teatro dell’Operetta di Budapest, protagoniste di tre allestimenti presentati in esclusiva per l’Italia: “La Contessa Maritza” di Kálmán, “La vedova allegra” di Lehár, oltre appunto a quel “Pipistrello” che abbiamo seguito sabato scorso. Qui una compagnia di cantanti e ballerini decisamente affiata ci ha trasportati nel giuoco di una trama fatta di inganni e sotterfugi, mantenendo quel prezioso equilibrio tra la qualità dell’esecuzione musicale e la divertente leggerezza che anima un palcoscenico abitato da tappi di champagne e caramelle che diventano sedie e sgabelli, una grande bottiglia che ora si fa porta di casa di Eisenstein, ora ingresso alla festa del principe Orlofsky, ora ancora nave che celebra la goliardica vendetta che muove tutta l’azione. Un turbinio di situazioni gestite con ritmo efficace dalla direzione musicale affidata in questa occasione a László Makláry, che ha raccolto convinti applausi condividendoli con tutti gli artisti impegnati.

Note: co-produzione Teatro Operetta di Budapest, Teatro Csokonai di Debrecen e Operettissima in collaborazione con Studiomusica Hungary

Interpreti: Zsolt Vadász (Eisenstein), Tímea Vermes (Rosalinda), Anita Lukàcs (Adele), Zoltàn Bàtki Fazekas (Falke), Marika Oszvald (Ida), Alessandro Codeluppi (Alfred), Soma Langer (Frank), Kàroly Peller (Orlofsky), Zsolt Dànielfy (Frosch), Sàndor Böjte (Dr Blind), Norber Antòni (Ivan)

Regia: Kero (Miklos Gàbor Kerènyi)

Scene: Csörsz Khell

Costumi: Tünde Kemenesi

Corpo di Ballo: Corpo di Ballo del Teatro dell’Operetta di Budapest

Coreografo: Jenő Lőcsei

Orchestra: Orchestra Filarmonica Kodály di Debrecen

Direttore: Dániel Somogyi Tóth / László Makláry

Coro: Coro del Teatro Csokonai

Maestro Coro: Péter Drucker

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