Martha con l’iPad

L'opera di Friedrich von Flotow torna a vivere a Francoforte

Recensione
classica
Oper Frankfurt
Friedrich von Flotow
22 Ottobre 2016
Se non fosse per "Ach! so fromm, ach! so traut", "M’apparì" nella versione italiana diventata cavallo di battaglia di varie generazioni di tenori da Caruso fino a Pavarotti e Kraus, di "Martha" non ci sarebbe probabilmente più memoria. Nella smania di recuperi dal passato più o meno remoto che caratterizza le stagioni più recenti dell’Oper Frankfurt, l’opera di Flotow è tornata in scena in un applaudissimo allestimento curato da Katharina Thoma. Di certo “Martha” non è un capolavoro ma un lavoro piacevole e accattivamente, di gusto molto francese “anche se scritta da un compositore del Meclenburgo” (secondo la notazione un po’ velenosa dell’americano Kobbé) e con ambizioni più elevate dell’operetta, genere al quale più si avvicina nelle scelte stilistiche. Nel recupero francofortese, la regista Thoma, lo scenografo Etienne Pluss e la costumista Irina Bartels danno una spolverata di contemporaneità alla vicenda: per l’annoiata Lady Harriet la confidente Nancy cerca marito con l’iPad in un sito di incontri, la fiera di Richmond somiglia tremendamente a una carnevalata da Oktoberfest con promiscuità sessuali "en travesti" e ponpon twinks, gli zotici Lyonel e Plumkett vivono in una scalcinata roulotte dalla quale le due finte cameriere sono liberate da Lord Tristan in Mini Cooper, e la regina “ex machina” è una sosia di Elisabetta II ermellinata. Lo spiritoso spettacolo oscilla fra il goliardico e il surreale (vedasi il tormentone delle apparizioni in scena del percussionista in frac da maggiordomo) e scorre leggero senza scivolamenti nel patetico, sempre dietro l’angolo. All’altezza il quartetto dei protagonisti: Maria Bengtsson (Harriet) compensa con l’indubbio fascino un’emissione a tratti sfocata, AJ Glueckert (Lyonel) esibisce un bel timbro tenorile ma è un po’ legnoso sul piano scenico, Björn Bürger (Plumkett) evita la caricatura grazie alla naturale eleganza di fraseggio e Katharina Magiera (Nancy) partecipa con classe. Incisiva la prova del giovane Barnaby Rea (Lord Tristan), che attendiamo con curiosità in ruoli di maggiore spessore. Un gradito ritorno quello del veterano Franz Mayer nei panni del giudice. Di grande spessore la prova del coro dell’Oper Frankfurt e dell’orchestra, diretta con gusto e brio da Sebastian Weigle. Sala affollata, molte risate, applausi e chiamate per tutti gli interpreti.

Note: Nuova produzione dell’Oper Frankfurt. Date rappresentazioni: 16, 22, 26, 30 ottobre, 5, 12, 18, 25 novembre 2016.

Interpreti: Maria Bengtsson (Lady Harriet Durham), Katharina Magiera (Nancy, amica di Harriet), Barnaby Rea (Lord Tristan Mickleford, cugino di Harriet), AJ Glueckert (Lyonel), Björn Bürger (Plumkett), Franz Mayer (Il giudice di Richmond)

Regia: Katharina Thoma

Scene: Etienne Pluss

Costumi: Irina Bartels

Coreografo: Michael Schmieder

Orchestra: Frankfurter Opern- und Museumsorchester

Direttore: Sebastian Weigle

Coro: Chor der Oper Frankfurt

Maestro Coro: Tilman Michael

Luci: Olaf Winter

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Napoli: per il Maggio della Musica

classica

Nuova opera sul dramma dell’emigrazione

classica

Un'interessantissima lettura della Nona