L'anarchico e la musa

Omaggio a Louis Andriessen con la voce di Cristina Zavalloni

Foto Alessandro Botticelli
Foto Alessandro Botticelli
Recensione
classica
Firenze
23 Luglio 2015
La serata alla Sala Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti con l’omaggio a Louis Andriessen conferma in modo mirabile il legame artistico tra il compositore olandese e Cristina Zavalloni. Considerando la cantante bolognese l’erede di Cathy Berberian, il compositore per lei da anni scrive lavori vocali caratterizzando un percorso creativo tra i più fascinosi del panorama contemporaneo. “Letter from Cathy” (2003) per voce ed ensemble, che usa il testo integrale di una lettera della Berberian inviata ad Andriessen, permette alla Zavalloni di esporre il meglio del proprio talento. La capacità di modellare, con sinuosa flessibilità, le parole evocandone valore comunicativo al di là del significante. Il tessuto compositivo perfetto per lei, tra forma canzone e teatro musicale, vede il violino di Monica Germino tracciare dietro la voce un segno denso di tensione mentre l’ensemble punteggia il percorso. La Germino aveva aperto la serata con “Xenia Revisited” (2005/2014) per violino solo passando attraverso il pubblico in sala. Un brano dai colori struggenti venato da quel filo di ironia e leggerezza che caratterizza l’anarchica scrittura di Andriessen. “Zilver” (1994) vede l’ensemble diviso in due gruppi, fiati e corde che elaborano una linea costante dall’andamento tellurico mentre vibrafono, marimba e pianoforte distribuiscono e scolpiscono accordi staccati. Il finale lascia un inquieta aria di mistero. “Passeggiata in tram in America e ritorno” (1999) su testi di Dino Campana e “M is for Man, Music, Mozart” (1991) sono brevi capolavori dove i guizzi vocali della Zavalloni e l’ensemble trovano forti momenti di dialogo. Una menzione speciale meritano gli Strumentisti dell’Orchestra Giovanile Italiana che non fanno il compitino ma stanno sempre immersi nella musica.

Interpreti: Cristina Zavalloni: voce; Monica Germino: violino; Strumentisti dell'Orchestra Giovanile Italiana, Direttore Renato Rivolta

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