Il Sacre va a teatro sulle colline torinesi

Il collettivo berlinese She She Pop mette in scena la Fruehlingsopfer

Recensione
classica
Festival delle Collline Torinesi Torino
18 Giugno 2015
Un cerchio magico, tracciato una spessa corda arancione, 4 lenzuoli su cui sono proiettate le madri, 4 figli, 3 femmine e un maschio, dentro al cerchio. Compiono un lavoro teatrale, di precisione chirurgica, costruendo sulla “Sagra della primavera” la loro riflessioni sull'essere madri e figli. Chi è la vittima sacrificale? La madre o il figlio? Prima i figli si presentano, raccontandosi in modo impersonale. E poi sono le loro madri a parlare. Infine comincia la musica che dà corpo a questa riflessione: il collettivo She She Pop fa del “Sacre” la materia viva del suo discorso, gli attori lo cantano, lo ballano, lo stuprano, se ne appropriano con tutto il corpo. Chi è vittima e cosa significa esserlo? Dentro il cerchio potrebbe svolgersi una terapia di gruppo o, più precisamente, uno psicodramma. Il culmine è la “glorificazione dell'eletta” che bene svela lo sgomento d'esser stati dentro a un corpo, esser cresciuti dentro a esso ed esser usciti nel mondo: rimettendo in atto la nascita, l'allattamento, la messa da parte della madre e lo strapotere dell'io infantile. Catartico. Detto in due parole: è in scena “das Unheimliche” (tradotto in italiano con “perturbante”), lo spavento di fronte a ciò che ci è familiare: e vale sia per l'opera di Igor Stravinskij sia per questo potente discorso teatrale sulla madre.

Note: Replica questa sera, 19 giugno, ore 18.30 Casa del Teatro Ragazzi Torino Trailer: https://vimeo.com/110782340 Una coproduzione Hebbel am Ufer, FFT Düsseldorf, Mousonturm Frankfurt, Kaserne Basel, brut Vienna, German Language Theater Festival of Prague/Archa Theater Prag, Kyoto Experiment, Théâtre de la Ville/Festival d'Automne à Paris

Interpreti: Cornelia e Sebastian Bark, Heike Freiburg e Mieke Matzke, Lisa Lucassen, Heidi Stumpf, Irene e Ilia Papatheodorou video Benjamin Krieg e She She Pop costumi Lea Søvsø consulenza musicale Damian Rebgetz consulenza drammaturgica Veronika Steininger suono Manuel Horstmann

Scene: Sandra Fox e She She Pop

Coreografo: Jill Emerson

Luci: Michael Lentner

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