Haitink inaugura il Festiva di Lucerna

La sinfonia "Il distratto" di Haydn e la Quarta di Mahler dirette da Haitink a Lucerna

(foto Fischli Peter)
(foto Fischli Peter)
Recensione
classica
Festival di Lucerna Lucerna
14 Agosto 2015
Dopo le prolusioni delle autorità per spiegare che quest'anno il tema del Festival di Lucerna è lo humour e che dall'anno venturo il direttore musicale della rassegna sarà Riccardo Chailly, è la volta di Alfred Brendel incaricato di divagare sull'ironia con alle spalle un pianoforte. La speranza di sentirlo in un pout-pourri sonoro è però subito vanificata perché si dilunga a dissertare sui nonsense, i limerick, con anche proiezioni di vignette e sfiora la tastiera solo per pochi secondi. Il programma della serata inaugurale, affidato a Bernard Haitink sul podio dell'orchestra del festival, è invece in perfetta sintonia col tema dell'umorismo. Nella prima parte la sinfonia n. 60 di Haydn "Il distratto", quasi una suite, scritta per l'omonima commedia di Jean-François Regnard, nella quale il compositore ha inserito una delle sue abituali beffe musicali, con gli stumentisti che nel sesto movimento sono costretti a fermarsi, perché i violini "distratti" hanno perso l'accordatura. Haitink non sottolinea la "gaffe", senza gigionerie come talvolta succede, tale è il suo impegno nella trasparenza dell'esecuzione. Nella seconda parte della serata la Quarta di Mahler, la cui spensieratezza ben si accorda all'idea di un festival sbarazzino. Haitink è depositario di una solidissima tradizione mahleriana e ne propone un'interpretazione esemplare. Ha tempi trattenuti, ma non può correre rischi perché ha disposizione un'orchestra di prim'ordine, quella "inventata" da Claudio Abbado e che ancora vanta molte prime parti di assoluta garanzia. Una meraviglia. Dolcissima la voce di Anna Lucia Richter, soprano venticinquenne dall'intonazione esemplare, che conclude col tenero lied del Paradiso. Applausi interminabili e standing ovation al termine della serata, specialmente dedicati l'orchestra del festival, quasi un augurio di buon lavoro.

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