Ockeghem contemporaneo

Firenze: a Fabbrica Europa il progetto ideato da Homme Armé e Tempo Reale

Recensione
classica
Festival Fabbrica Europa Firenze
05 Maggio 2011
Una reinvenzione dell’ascolto nello spazio e nel rito: questo è “Missa Ockeghem, liturgia di musiche, immagini e architetture” con l’insieme vocale L’Homme Armé diretto da Fabio Lombardo e il Tempo Reale Electroacustic Ensemble guidato da Francesco Giomi con la regìa del suono di Damiano Meacci, evento nato e realizzato per la rassegna Fabbrica Europa e inserito anche nel cartellone del Maggio Musicale Fiorentino, a siglare un’alleanza fra quello che attualmente è, e quello che in altri tempi autonomamente fu, un festival dedicato alle tendenze e all’innovazione. Le sezioni dell’Ordinario che compongono la messa, in questo caso un capolavoro della polifonia quattrocentesca come la Missa cuiusvis toni di Johannes Ockeghem, sono state circoscritte e intercalate dai pannelli elettronici realizzati da Tempo Reale , manipolando dal vivo i materiali della realtà: le stesse voci dei cantori, le campane del Duomo fiorentino, suoni e rumori di tempesta e di guerra, echi di canto e preghiera delle religioni di tutto il mondo, persino il discorso di Obama in occasione del Nobel per la pace. La “navata” principale del complesso archeoindustriale della Stazione Leopolda era trasformato in una sorta di tenda, secondo l’immagine biblica cara al grande architetto fiorentino Giovanni Michelucci, i cui disegni e appunti scorrevano sui pannelli della tenda, assieme alla grande cupola fiorentina del Brunelleschi e ad altre e più umane evocazioni, nel progetto video di Federico Fiori e Francesca Lenzi. Drammatizzazioni e commenti sonori che divenivano una sorta di bagno di realtà, ma anche di utopia, per le ludiche e “oggettive” polifonie di Ockeghem, siglandosi il tutto con la pace evocata alla fine dell’Agnus Dei. Successo ottimo in tutte e due le esecuzioni previste.

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