Maderna: un Requiem per rinascere

Per la prima volta, alla Fenice, le note del 'riesumato' Requiem di Bruno Maderna

Recensione
classica
Gran Teatro La Fenice
19 Novembre 2009
Chi è disordinato si può consolare se, com’è accaduto a Bruno Maderna, si può ‘perdere’ la partitura di un’opera monumentale, come questo Requiem; scritto nel clima della fine della Seconda Guerra, da un compositore ventiseienne, che in seguito, a proposito di quel periodo, dirà: “Per me era possibile solo scrivere un Requiem e morire”. Si può dire che il ritrovamento di quest’opera, da parte del musicologo Veniero Rizzardi,e la sua esecuzione si inseriscono in un momento particolare - quasi di ‘rinascita’ maderniana - anche dopo l’esecuzione il mese scorso a Verona del Concerto per pianoforte del ’42. Prima assoluta quindi, questa della Fenice, di un lavoro che, per una serie fortuita di circostanze, non era mai stato eseguito. L’organico è imponente, nonostante l’assenza dei legni, con doppio coro, una presenza cospicua di archi, ottoni e tre pianoforti. Il colore e la scrittura sono di grande ricchezza e ci mostrano un Maderna pervenuto a maturità compositiva e sapienza contrappuntistica, in cui si fanno sentire echi stravinskiani, di Hindemith, ma anche della scuola francese, di Fauré e Poulenc e, a sovrastare, la presenza del modello verdiano. Sensibilità timbrica di un’opera a tinte forti: fatta di tratti, terrifici, pulsanti di vigore ritmico e sonoro, nel Dies Irae, nel Domine Iesu, nel Sanctus, alternati a momenti di elegiaca cantabilità, come nel Benedictus e nella bellissima siciliana sull’Agnus Dei; quindi trattamenti melismatici e arcaismi, che testimoniano l’eredità veneziana della scuola di Malipiero. Interpretazione incisiva ed efficace delle voci e di Andrea Molino, che coraggiosamente ha preso in mano la direzione del coro e dell’orchestra veneziani, una settimana prima, dopo la rinuncia per indisposizione di Riccardo Chailly.

Interpreti: Carmela Remigio, soprano Veronica Simeoni, mezzosoprano Mario Zeffiri, tenore Simone Alberghini, basso

Orchestra: Teatro La Fenice

Direttore: Andrea Molino

Coro: Teatro La Fenice

Maestro Coro: Claudio Marino Moretti

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