Il teatro a testa in giù

Grande inizio di stagione della Kammeroper con due atti unici di Offenbach

Recensione
classica
Wiener Kammeroper
Jacques Offenbach
01 Ottobre 2009
Alla fine il pubblico è in visibilio, e non bisogna stupirsene. L’inaugurazione della nuova stagione della Kammeroper di Vienna con l’allestimento di due rari ma deliziosi atti unici di Offenbach (L’ile de Tulipatan e Ba-Ta-Clan) è più che riuscita. E il merito è in gran parte del giovane regista belga Waut Koeken, già assistente di Carsen, Wilson o Loy, che ha saputo creare un concetto scenico preciso e curato fin nei minimi dettagli. Ciò nonostante, però, l’idea del caos permanente gli ha fatto da filo conduttore, già a partire dalla scena, la Kammeroper sottosopra. Tutto è alla rovescia, addirittura lo schermo dove si vede il direttore (a proposito, Hoyem-Cavazza ha condotto l’orchestra della Kammeroper con grande vitalità e raffinatezza) e a volte, per provocare, persino i sovratitoli. In fondo, la peculiarità delle operette di Offenbach è proprio questa: stravolgono il genere, lo mettono sotto sopra, mostrando tutte le contraddizioni e le ipocrisie del pubblico borghese che guarda divertito dalla platea. Koeken, che in questa produzione canta anche nel coro, è sempre fedele a questo proposito interpretativo, ma il suo calcare si ferma sempre ai limiti del corto circuito. Ed è forse per questo che la sua regia non stanca mai. La butta in caciara, si direbbe a Roma, e nel farlo gioca in maniera elegante e surreale con gli stilemi del genere operetta, interagendo sia con la composizione che con il pubblico, rimaneggiando i testi, pieni di allusioni e doppi sensi. Il suo merito principale è proprio quello di aver mostrato la grandissima attualità di Offenbach e del suo teatro musicale. Lo aiutano in questa impresa un giovane ed eccellente cast di cantanti, versatili sulla scena e bravi nella doppia dinamica di recitazione e canto.

Interpreti: Benjamin Prins Andreas Jankowitsch Dan Chamandy Milena Gurova Lisa-Maria Jank Jeroen de Vaal

Regia: Waut Koeken

Scene: Duncan Hayler

Costumi: Duncan Hayler

Coreografo: Ferdinando Chefalo

Orchestra: Orchester der Wiener Kammeroper

Direttore: Daniel Hoyem-Cavazza

Coro: Solmaaz Adeli,Rumen Dobrev, Christian Normann Larsen, Henrik Simunkovic, Magdalena Singer

Luci: Glen D?haenens

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Napoli: per il Maggio della Musica

classica

Nuova opera sul dramma dell’emigrazione

classica

Al Theater Basel L’incoronazione di Poppea di Monteverdi e il Requiem di Mozart in versione scenica