Libreria "Va' pensiero"

Elementi architettonici, una grande struttura metallica geometrizzante, una libreria con enormi volumi, domina la scena, a fronte di una corona stilizzata: allestimento raffinato e austero di Denis Krief, Vibrante e salda la resa musicale della conduzione di Daniel Oren, buona e affiatata la compagnia di canto, con un Leo Nucci protagonista.

Recensione
classica
Ente Lirico Arena di Verona Verona
Giuseppe Verdi
22 Giugno 2007
Il proposito che Denis Krief persegue, nelle vesti di regista, scenografo e costumista, è quello di delineare, in questa edizione veronese di Nabucco, un preciso quadro di riferimenti simbolici, con elementi architettonici essenziali: da un lato un'enorme struttura metallica, bianca, geometrizzante, con grossi volumi, una sorta di grande libreria, luogo del sapere, che in seguito diventa una grande gabbia; dall'altro una corona dorata stilizzata, simbolo del potere. Lo spazio sottostante, un piano inclinato, è quello di una piazza, teatro dei conflitti, dove si addensano le masse: indovinata e d'effetto l'entrata ad un passo di danza, che mima una sorta di passo dell'oca, dei soldati babilonesi. Efficace è anche l'utilizzo della struttura come una sorta di prigione e proscenio, da cui gli ebrei intonano "Va' pensiero" (bissato a furor di popolo come da tradizione); piuttosto che la brusca e rumorosa la caduta dei libroni dalla biblioteca alla fine del primo atto. Sono tutte idee stimolanti e di grande raffinatezza, proprie di una concezione coerente, quasi austera, ma la struttura un po' fissa, può risultare eccessivamente uniforme per le esigenze di uno spettacolo all'aperto specie per le grandi distanze. La resa musicale e dalla conduzione dell'ottimo Oren, si caratterizza per una meditata scelta dei tempi e una tenuta salda della compagine: compatto e ben condotto il coro. Compagnia di canto motivata e di buon livello: Leo Nucci è un Nabucco dal colore caldo e dall'espressione intensa, così come quella della generosa Maria Guleghina, che ha progressivamente superato certe asperità nel registro acuto; robusto e dal colore vibrante lo Zaccaria di Carlo Colombara. Consensi ripetuti e prolungati per interpreti e direttore, cenni di dissenso per la regia.

Interpreti: Nabucco Leo Nucci; Ismaele Fabio Sartori; Zaccaria Carlo Colombara; Abigaille Maria Guleghina; Fenena Nino Surguladze; Gran Sacerdote di Belo Carlo Striuli; Abdallo Carlo Bosi; Anna Patrizia Cigna

Regia: Denis Krief

Scene: Denis Krief; Lighting Designer Paolo Mazzon

Costumi: Denis Krief

Coreografo: Maria Grazia Garofoli

Maestro Coro: Marco Faelli

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Al Theater Basel L’incoronazione di Poppea di Monteverdi e il Requiem di Mozart in versione scenica

classica

Un'interessantissima lettura della Nona

classica

Eccellente realizzazione del capolavoro quasi-testamentario di Messiaen al Grand Théâtre di Ginevra