Fiasco per Fiesco

Dopo quasi 140 anni arriva sulla scena del Nationaltheater di Mannheim il schilleriano "Fiesque" di Edoard Lalo in un brutto allestimento di Jens-Daniel Herzog. Una complessivamente buona compagnia di canto è mal servita da una direzione fragorosa e priva di qualsiasi finezza. Ottima la prova del coro. Molte contestazioni dal pubblico soprattutto al regista e al tenore Francesco Petrozzi.

Recensione
classica
Nationaltheater Mannheim
Édouard Lalo
16 Giugno 2007
Dopo quasi 140 anni arriva in prima assoluta sulla scena del Nationaltheater di Mannheim il "Fiesque" composto nel 1868 da Edouard Lalo su un libretto di Charles Beauquier tratto dal dramma giovanile "La congiura del Fiesco" di Friedrich Schiller rappresentato per la prima volta in questo stesso teatro nel 1784. Le ragioni dell'esclusione dalle scene dell'opera furono molteplici. Indubbiamente pesarono le simpatie repubblicane dei suoi autori. Non si tratta comunque di un capolavoro ma di un onesto lavoro di alto artigianato musicale, con numerose pagine felici e molto più frequenti luoghi comuni, che molto deve ai più grandi Meyerbeer e Berlioz per la dimensione corale e a Gounod per i momenti più intensamente lirici. Di sicuro non gioverà al recupero di quest'opera il corrivo allestimento - firmato da Jens-Daniel Herzog per la regia e Mathis Neidhardt per la brutta scena e gli inevitabilmente moderni costumi - che si sviluppa fra insipienza e didascalismo banale, quando non gioca la carta di volgari gratuità e di trovate discutibili. Non si ricorderà neppure per la fragorosa direzione di Alexander Kalajdzic, che appiattisce la partitura di Lalo in un uniforme fortissimo orchestrale, privilegiando costantemente la magniloquenza alla grandiosità. Lo asseconda sulla scena il Fiesque del tenore peruviano Francesco Petrozzi, che affronta senza troppi pensieri le asperità del ruolo grazie a discreti mezzi vocali a discapito di una estrema povertà espressiva. Assai meglio le due primedonne, Galina Shesterneva focosissima Léonore e Andrea Szántó elegante Julie, ed il Verrina dagli accenti nobili di Theodor Carlson. L'eccellente coro del Nationaltheater, diretto da William Spaulding, restituisce con grande intensità le meyerbeeriane scene di massa del secondo e terzo atto.

Interpreti: Francesco Petrozzi (Fiesque), Galina Shesterneva (Léonore), Andrea Szántó (Julie), Theodor Carlson (Verrina), Thomas Berau (Hassan), Hyun-Seok Kim / Vasile Tartan (Borgonino), Doria Slawomir Czarnecki / John Dalke (Gianettino), Jun-Ho Lee / Veliko Totev (Romano), Giorgi Bekaia / Markus Graßmann (Sacco), Karl Adolf Appel / Stephan Somburg (I sentinelle), Wolfgang Geissler / Junchul Ye (II sentinelle), Wolfgang Heuser / Avtandil Merebashvili (III sentinelle), Wolfgang Heuser / Stephan Somburg (Corypheé), Bertram Paul Kleiner / Jürgen Theil (Un homme du peuple), Regina Kruszynski / Anja Wollenweber (Un page)

Regia: Jens-Daniel Herzog

Scene: Mathis Neidhardt

Costumi: Mathis Neidhardt

Orchestra: Nationaltheater-Orchester Mannheim

Direttore: Alexander Kalajdzic

Coro: Chor des Nationaltheaters Mannheim

Maestro Coro: William Spaulding

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