Traviatona o Traviatina?

Presentata come gramde "evento", la Traviata di Zeffirelli non ha offerto, come prevedibile, nulla di memorabile, se non una cornice inutilmente sfarzosa a una esibizione della diva Gheorghiu che alternava l'ottimo e il mediocre.

Recensione
classica
Teatro dell'Opera Roma
Giuseppe Verdi
20 Aprile 2007
Dall'ennesima Traviata di un ex senatore ultraottuagenario, molto tradizionalista anche da giovane, non ci si può aspettare nulla di nuovo. Infatti: drappi, tendaggi, specchiere, cornici dorate, lampadari di cristallo, etc. E tanti coristi, ballerini, figuranti quanti ce ne possono stare sul palcoscenico dell'Opera. Però - si dirà - che mestiere nel muovere le masse! Già, ma allora perché nei suoi primi tre passi in palcoscenico Alfredo inciampa due volte in un gruppetto di coriste brade? Quanto alla recitazione dei protagonisti, nient'altro che normale amministrazione. Le sole grandi idee sarebbero l'apparizione di Violetta nel suo lettone durante il preludio (già visto in Zeffirelli) e il grande specchio inclinato che sovrasta il palcoscenico nel finale del secondo atto (già visto in Svoboda). E poi c'è lei, la diva, la Gheorghiu. Nel primo atto si stenta a riconoscere una diva in quella cantante dalla voce un po' piccola, di bel timbro ma con pochi colori, non perfettamente a suo agio nei passi più belcantistici: una grande diva saprebbe far dimenticare questi limiti... invece, niente. Ma nel secondo atto la Gheorghiu ha momenti indimenticabili e raggiunge una verità drammatica toccante: anche qui non c'è (in questo caso fortunatamente) la diva, ma si ascolta un'autentica grande interprete, che costruisce un personaggio lavorando e rifinendo ogni nota. Bruson è ancora un Giorgio Germont da manuale: un grande fraseggio nel duetto con Violetta, un linea di canto perfetta in "Di Provenza" e in "No, non udrai rimproveri", che, cantata così, sembra quasi bella (ma che brutto il bis di mezza aria!). Grigolo, sorprendente, canta con stile perfetto: qua e là si avverte ancora Nemorino in questi suoi primi approcci verdiani, ma ci sono la passione e l'ardore di " De' miei bollenti spiriti" e la collera e la veemenza del finale secondo. Gelmetti dirige una Traviata tradizionale, sanamente popolare, con tempi appena più larghi del solito, che lasciano respirare magnificamente le melodie verdiane senza diminurine l'impatto teatrale. Nota per il pubblico: la Gheorghiu farà solo un'altra recita, poi inizia un balletto di cantanti in tutti i ruoli, comprimari compresi, e il cast cambierà quasi ogni sera.

Note: nuovo allestimento

Interpreti: Angela Gheorghiu / Mirtò Papatanassiu / Irina Lungu / Anna Rita Taliento, Vittorio Grigolo / Marius Brenciu / Alfredo Portilla, Renato Bruson / Paolo Coni / Dario Solari

Regia: Franco Zeffirelli

Scene: Franco Zeffirelli

Costumi: Raimonda Gaetani 

Corpo di Ballo: Corpo di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma, con la partecipazione speciale del Balletto Spagnolo di Lucia Real e El Camborio

Coreografo: coreografia El Camborio, ripresa da Lucia Real

Orchestra: Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma

Direttore: Gianluigi Gelmetti

Coro: Coro del Teatro dell'Opera di Roma

Maestro Coro: Andrea Giorgi

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