Orfeo a Giava

Uno strano cocktail di musica monteverdiana, danza indonesiana e tute da ginnastica non permette ad Orfeo di incantare.

Recensione
classica
English National Opera (ENO) Londra
Claudio Monteverdi
15 Aprile 2006
Il regista cinese Chen Shi-Zeng ha fondato la compagnia di danza giavanese Orange Island Dance Company con la specifica intenzione di esplorare il repertorio classico occidentale, creando così un nuovo tipo di espressione interculturale che unisca musica, opera, teatro e danza. I danzatori sono eredi di una tradizione millenaria che si è tramandata nei templi buddisti e nelle corti reali di Giava, e che produce coreografie di delicata bellezza. L'idea di usare danza nel repertorio barocco non è di per sè innovativa, anche se l'uso di un linguaggio teatrale orientale in un contesto occidentale ha una sua originalità. Ma Chen Shi-Zeng si concentra sui danzatori, ed il tentativo di integrare la gestualità dei cantanti manca di consistenza e continuità. Di conseguenza il risultato totale è meno della somma delle sue parti, e nonostante l'impatto di alcuni momenti corali, in cui i membri dell'ensemble si uniscono nella danza, per lo più il ritmo drammatico si perde in un continuo in cui la struttura narrativa monteverdiana non viene messa in risalto, ed il testo sembra ricevere poca considerazione. Le scene minimaliste di Tom Pye sul vasto palcoscenico del Coliseum, ed i costumi di di Elizabeth Caitlin Ward (per lo più una strana selezione di tute da ginnastica) non aiutano a creare l'incanto che era evidentemente nelle intenzioni del regista. Musicalmente è un'altra cosa, grazie all'ensemble di giovani solisti, all'Orfeo di John Mark Ainsley ed al Caronte di Brindley Sherratt. Ma la serata appartiene all'orchestra, che vedeva una collaborazione tra ENO e l'Orchestra of the Age of Enlightenment sotto la direzione di Laurence Cummings: la Toccata iniziale a sipario chiuso, con gli ottoni sistemati specularmente nei box intorno al palcoscenico, è da mozzare il fiato.

Interpreti: Orfeo: John Mark Ainsley; Euridice: Ruby Philogene; Musica: Elizabeth Watts; Caronte: Brindley Sherratt; Proserpina: Stephanie Marshall; Apollo: Tom Randle; Messenger: Wendy Down Thompson; Pluto: Jeremy White

Regia: Chen Shi-Zeng; Luci Scott Zielinski

Scene: Tom Pye

Costumi: Caitlin Ward

Direttore: Laurence Cummings

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