Turandot tra i guerrieri di terracotta

Una strepitosa Serafin apre la stagione lirica barese al Petruzzelli

Recensione
classica
Teatro Petruzzelli
Giacomo Puccini
06 Dicembre 2009
Con un anno di ritardo – era programmata il 6 dicembre dell’anno scorso – la Turandot di Puccini ha aperto la stagione lirica a Bari al Petruzzelli. De Simone, che aveva annunciato una regia freudiana, che puntava tutto sull’idea di Turandot quale la reincarnazione dell’ava stuprata, non ha poi sconvolto granché l’impostazione dell’opera. Dalle porte del palazzo (una tomba secondo Rubertelli, in cui da secoli dorme Turandot) scende una scalinata lunga sulla quale a vari livelli vengono sistemati il coro e le comparse. De Simone colloca la vicenda in una Cina arcaica: molto suggestivo il ricorso alle statue dell’esercito Xiang che affollano il palcoscenico anche attraverso i costumi del coro, ma non si capisce perché – sempre secondo la tesi dell’ancestralità – dover usare a tutti i costi la svastica sulle bandiere dei soldati a guardia del palazzo. O ancora ci si chiede perché il principe di Persia, dopo il sacrificio, diventa un bambino nudo portato in braccio in giro per il palcoscenico? Sul piano musicale, l’opera è stata un braccio di ferro tra le voci (che si sentono poco soprattutto quando cantano in posizione arretrata) e l’orchestra, il cui volume risulta ancora decisamente sproporzionato, quasi assordante in certi punti; e ciò nonostante la direzione curata di Palumbo che non ha ben condiviso la scelta di De Simone di fermare la musica alla morte di Liù. Il cast ne ha un po’ sofferto. Il maggior rimpianto è per il soprano Martina Serafin, una Turandot di notevole spessore vocale al debutto scenico nel ruolo, che in condizioni acustiche ottimali avrebbe potuto lasciare ancora di più il segno. Molto positiva la risposta del pubblico, che ha applaudito anche le maestranze.

Note: Repliche il 9, 11, 13. Biglietti già esauriti.

Interpreti: Martina Serafin (Turandot), Max René Casotti (Altoum), Alessandro Guerzoni (Timur), Fabio Armiliato (Calaf), Roberta Canzian (Liù), Domenico Colaianni (Ping), Cristiano Olivieri (Pang), Stefano Pisani (Pong), Antonio Muserra (Un mandarino), Raffaele Pastore (Il giovane principe di Persia), Olga Pogdornaya, Giovanna Padovano (Ancelle di Turandot)

Regia: Roberto De Simone

Scene: Nicola Rubertelli

Costumi: Odette Nicoletti

Coreografo: Domenico Iannone

Orchestra: Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari

Direttore: Renato Palumbo

Coro: Coro della Fondazione Petruzzelli, voci bianche del Conservatorio Piccinni di Bari

Maestro Coro: Franco Sebastiani, Emanuela Aymone

Luci: Vincenzo Raponi

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