Tosca sul set cinematografico

Folla e applausi all'inaugurazione della stagione a Caracalla

Recensione
classica
Terme di Caracalla
Giacomo Puccini
21 Luglio 2011
Il palcoscenico di Tosca come un set cinematografico: è l'idea di Arnaud Bernard per fare qualcosa di diverso dalla solita Tosca, ma in realtà questa è la solita Tosca, con l'aggiunta di qualche trovata episodica. Le maestranze di Cinecittà rumoreggiano durante la pausa, prima che inizi la musica; una cinepresa su carrello mobile segue i protagonisti; il coro fuori scena della cantata a Palazzo Farnese visibile dietro le quinte; la tortura di Cavaradossi in diretta; durante l'alba del primo atto, su uno schermo scorrono vecchie riprese di Roma dall'alto, per accompagnare il suono delle campane che si spande nel cielo sopra la città: è l'unico momento veramente suggestivo. Questa tradizione con una spolveratina di novità piace al pubblico, numerosissimo: bene così, alle Terme di Caracalla non si pretendere di più. Musicalmente, Asher Fisch fa suonare più che bene l'orchestra: la sonorità sono limpide (si possono sentire all'aperto tanti dettagli che spesso si perdono anche al chiuso), i piani sono soffici ma corposi, i forti pieni ma non brutali. Ma scarseggia la drammaticità, complici i tempi lenti e l'assenza di dialogo con il palcoscenico, dove ognuno fa da sé. Csilla Boross è sicura in tutti i registri, è musicale, ha un fraseggio che può essere ampio e scolpito o cesellato e leggero: una cantante completa ma non una Tosca molto emozionante. Al pubblico piace quasi di più il Mario naïf di Thiago Arancam, con qualche limite tecnico ma generoso e immediatamente comunicativo. Alterna la prova di Carlo Guelfi, che a tratti fa ascoltare i resti della sua voce, altrimenti accenna, quando non ricorre ad una specie di parlato. I veterani Giorgio Gatti e Mario Bolognesi danno un ritratto a tutto tondo di Sagrestano e Spoletta.

Note: Nuovo allestimento

Interpreti: Csilla Boross/Nadia Vezzù (Floria Tosca), Thiago Arancam/Kamen Chanev (Mario Cavaradossi), Carlo Guelfi/Claudio Otelli (Scarpia), Alessandro Spina/Paolo Battaglia (Angelotti) Giorgio Gatti (Sagrestano), Mario Bolognesi (Spoletta), Antonio Taschini/Alessandro Gaetani (Sciarrona), Fabio Tinalli/Riccardo Coltellacci (Carceriere), Marta Pacifici (Pastorello)

Regia: Arnaud Bernard

Scene: Carlo Savi

Costumi: Carlo Savi

Orchestra: Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma

Direttore: Asher Fisch

Coro: Coro e Coro di Voci Bianche del Teatro dell'Opera

Maestro Coro: Roberto Gabbiani

Luci: Agostino Angelini

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