"Rheingold"? una fiaba surrealista

Freyer regista audace e ironico ai piedi di Hollywood

Arnold Bezuyen (foto Monika Rittershaus)
Arnold Bezuyen (foto Monika Rittershaus)
Recensione
classica
Los Angeles Opera
Richard Wagner
29 Maggio 2010
Chiamata alla realizzazione del suo primo "Ring" completo, la Los Angeles Opera ha risposto con una prova audace, immaginifica e per certi versi inimmaginabile, almeno a giudicare dal "Rheingold". E forse era il minimo che ci si potesse aspettare da un teatro che sorge ai piedi delle colline di Hollywood e condivide lo spazio dello splendido music district con una sala da concerti intitolata a Walt Disney. Lo spettacolo prescinde completamente da rovelli psicologici ed apoteosi mitiche, per creare una fiaba fantastica, piena di ironia e vitalità, capace di rivelare quanto di comicoo e di kitsch ci sia nell’opera di Wagner. Tant’è che pubblico si diverte moltissimo. Il regista Achim Freyer è essenzialmente un pittore, e la cura ossessiva di scene, costumi (ai quali lavora con la figlia Amanda) e luci, lo dimostra. Ma è anche un autentico uomo di teatro, capace di intuizioni straordinarie: dopo la maledizione all’amore Alberch si porta via con un sol gesto l’oro, il Reno e tutta la scena. E proprio sulla comicità dell’Alberich di Richard Paul Fink è basato lo spettacolo: un trold dall’enorme testa in cartapesta, che impossessatosi dell’oro diventa un “cumenda” in frack bianco, sigaro e cilindro dorato (l’elmo). Altro protagonista assoluto è Loge, interpretato dall’istrionico Arnold Bezuyen, che ricorda un po’ il Joker di Jack Nicholson in Batman. Gli Dei restano in qualche modo ai margini, letteralmente manovrati dai fili di Loge, capaci anche di sollevare la scena per schiudere le profondità del Nibelheim. Personaggi e oggetti sono continuamente sospesi, come in un quadro surrealista. L’orchestra, guidata dall’abilissimo James Conlon, racconta la stessa fiaba e crea un tessuto sonoro cangiante e variabile, vivacissimo, trasparente ma capace anche di grandi slanci.

Interpreti: Richard Paul Fink, Vitalij Kowaljow, Michelle De Young, Ellie Dehn, Morris Robinson, Eric halfvarson, Arnold Bezuyen

Regia: Achim Freyer

Scene: Achim Freyer

Costumi: Achim Freyer, Amanda Freyer

Orchestra: dell'Opera di Los Angeles

Direttore: James Conlon

Luci: Achim Freyer

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