Osvaldo Golijov al Barbican Centre

Il pubblico londinese reagisce con grande entusiasmo alla voce eclettica e multiculturale di Osvaldo Golijov.

Recensione
classica
Barbican Centre London
31 Gennaio 2006
Osvaldo Golijov è stato salutato come il primo grande compositore del 21.mo secolo, un affermazione sospetta nell'era del marketing, dove i superlativi si sprecano. Tuttavia non ci sono dubbi sul fatto che Golijov sia una voce interessante e individuale, capace di integrare diverse influenze in un linguaggio eclettico, energico e di sofisticata semplicità. Il programma presentava una selezione di lavori strumentali e vocali: 'Last Round', per orchestra d'archi, un omaggio ad Astor Piazzolla e alla nativa Argentina, un tango frenetico compensato da una fantasia su una canzone di Carlos Gardel, che nella scrittura ricorda Schnittke e le isoritmie postmoderniste. Tekyah, per clarinetto, ottoni e shofarot (il corno d'ariete biblico, usato nella liturgia ebraica), originariamente scritto per un documentario sulla liberazione di Auschwitz, è un breve pezzo di grande impatto emotivo e drammatico, che evoca per i condannati le trombe del giudizio universale. Golijov non sembra tanto interessato a considerazioni formali o di linguaggio, quanto all'impatto espressivo e drammatico. Questo è apparente nella suite da Ainadamar, l'opera su Garcia Lorca, che trae spunto da sonorità più mediterranee, integrando ritmi e colori ispanici. Infine 'Ayre', un ciclo ispirato dalle Canzoni popolari di Berio, che riunisce varie melodie di derivazione mediterranea. Scritto per Dawn Upshaw, che lo presentava insieme agli Andalucian Dogs e al chitarrista Gustavo Santaolalla, co-autore di alcuni brani, è un lavoro di grandi contrasti ritmici e di struggente bellezza lirica. Forse è questo il tratto più interessante in Golijov, una rinfrescante disinibizione che non rifugge dalle capacità espressive del liricismo tonale, sostenuto da grande impulso ritmico e dalla ricerca di colori strumentali.

Interpreti: The Dogs of Andalucia: Dawn Upshaw soprano; Jessica Rivera soprano; Kelley O'Connor mezzo soprano

Orchestra: BBC Symphony Orchestra

Direttore: Roberto Minczuk

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Bologna: il nuovo allestimento operistico dell’Orchestra Senzaspine ha debuttato al Teatro Duse

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo