Lo tsunami benefico

Peter Brötzmann e la sua brigata di improvvisatori in Austria per Unlimited

Peter Brötzmann, il direttore di Unlimited Wolfgang Wasserbauer e Jason Adasiewitcz
Peter Brötzmann, il direttore di Unlimited Wolfgang Wasserbauer e Jason Adasiewitcz
Recensione
jazz
Unlimited Wels
03 Novembre 2011
Un magma di energy music ha invaso Wels per tre giorni: al centro era il sassofonista Peter Brötzmann, che - come è tradizione del festival Unlimited - era l’artista prescelto quest’anno per un omaggio attento ed articolato. In tre giorni e nel prologo della sera prima, quando era stata inaugurata una mostra di quadri e sculture di Brötzmann, il festival ha offerto oltre venti set, incrociando in una serie di gruppi gli ospiti: i musicisti del Chicago Tentet, che operano da tempo con Brötzmann, una serie di presenze dall’Oriente (come il percussionista Sabu Toyuzomi, unico membro giapponese dell’AACM di Chicago), il bassista elettrico Bill Laswell e quello acustico Eric Revis dagli Usa, il nostro Massimo Pupillo sempre al basso elettrico, il cantante e suonatore di guembri marocchino Maâlem Mokhtar Gania. In tre giorni la musica ha fornito soprattutto uno scambio di idee ed emozioni continuo: l’urgenza espressiva alla base dell’energy music diviene qualcosa che - se condiviso - viaggia ad una velocità maggiore di quella del web, e produce istantaneamente una musica che giunge in maniera forte e inattesa. Tra i ricordi più vivi c’è il concerto benefit per il terremoto di Fukushima, quando Brötzmann e il Chicago Tentet hanno incrociato i giapponesi Toshinori Kondo, Otomo Yoshihide, Michiyo Yagi e Akira Sakata per generare un autentico tsunami positivo. E poi le tante prove di Brötzmann alle prese con differenti contesti sonori, la fantastica intesa dei sassofonisti Mats Gustafsson e Ken Vandermark, la lunga sfilata di batteristi: Paal Nilssen-Love, Hamid Drake, Nasheet Waits, Takeo Moriyama. Il sottotitolo del festival era “Long Story Short”, qualcosa che in americano suona come “per farla breve”; dopo una sera e tre giorni di festival chi c’era ne avrebbe voluto ancora.

Note: Dal 3 al 6 novembre 2011

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