L'intellettuale e il saltimbanco
Grande successo del secondo appuntamento di Metastasio Jazz 2014 con il duo Portal - Salis

Recensione
jazz
Alla fine un trionfo per Michel Portal e Antonello Salis. Applauso interminabile del Metastasio per ringraziare due artisti che hanno regalato un lampo di luce che ti rimane dentro, nella prospettiva possibile di una musica liberata da etichette e trappole stilistiche. Proprio la “lontananza” tra i due ci racconta questa utopia. Portal, impeccabilmente elegante, rifiuta – a quasi ottant'anni – di essere considerato un'istituzione, un monumento. Da Mozart a Boulez, da Galliano a Solal, ha attraversato il secondo Novecento come un bambino curioso convinto che più in là c’è sempre qualcosa da scoprire. Con clarinetto basso e soprano diluisce virtuosismo inarrivabile nel rigore e nel gesto della formazione classica, come nell’immediatezza visionaria dell’improvvisazione jazzistica. Salis, bandana, larghi pantaloni variopinti e scarpe da ginnastica si porta dietro l’immancabile shopper zeppo di percussioni e marchingegni vari che scaraventa sulle corde. Più che rito cageano è la provocazione anarchica di chi ha costruito negli anni – dai Cadmo all’Art Ensemble of Chicago - un percorso unico nel panorama europeo. Si può permettere di tutto perché tutto è coerente. Fischia, canticchia, danza, percorre, percuote la tastiera con fisicità tayloriana ma anche con la leggerezza del poeta popolare (soprattutto alla fisarmonica). I due si incontrano, si scontrano, si allontanano, si divertono nel cercare improbabili finali condivisi. A volte il ribollire della tastiera copre le sofisticate figure delle ance, ma il musicista francese si sposta, mette testa e strumento dentro il pianoforte sfruttando la sua amplificazione naturale. Stefano Zenni li definisce nell’introduzione due maestri. È vero, ma allora perché non gli apriamo le grigie stanze dei Conservatori. Troppo pericolosi?
Interpreti: Michel Portal clarinetto basso, soprano; Antonello Salis, pianoforte, fisarmonica, percussioni.
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