L'amore secondo Purcell

La Lautten Compagney a Roma

Recensione
classica
Accademia Filarmonica Romana Roma
23 Febbraio 2017
Nella ridondante e meravigliosa retorica della poetica musicale di Purcell, l'amore viene esaltato con tutta la sua rigogliosa forza creatrice. Basta ascoltare le musiche di scena scritte negli ultimi anni della sua breve vita per entrare nel giardino delle delizie dove fioriscono il desiderio e il languore, la tenerezza e la gioia, con la promessa di una onirica felicità. L'indissolubile connubio tra amore e musica è la cifra stilistica dell'opera dell'Orfeo Britannico, sospesa tra la magia delle sue semi-opere, la vitalità delle sue canzoni per la scena teatrale, e la giocosa trivialità dei canti di taverna. Sia i versi dei più importanti poeti del Seicento inglese, come John Dryden e Thomas Shadwell, che quelli anonimi delle parafrasi shakespeariane, grazie al genio musicale di Purcell brillano di una luce sensuale piena di ammiccanti sfumature. La straordinaria materia musicale e poetica assemblata nel programma del concerto di Dorothee Fields (nella foto) e della Lautten Compagney era un invito irresistibile all’interno della rassegna “La musica da camera dal barocco al contemporaneo” curata dalla Accademia Filarmonica Romana e presentata nel cuore teatrale di Roma. Ma questa prima esibizione dell’ensemble barocco tedesco nella Capitale non è riuscita a trasmettere “la gioia contagiosa” del fare musica consona al prorompente talento del musico britannico, anche se ha consentito di ascoltare songs meno noti, come quelli scritti per Timon of Athens e per The Prophetess, oltre a musiche strumentali e arie prevalentemente tratte da King Arthur e The Fairy Queen. Il pubblico ha comunque apprezzato questo concentrato amoroso, del quale è emersa solo una parte del suo straordinario potenziale, e la serata si è conclusa con le note di uno struggente bis monteverdiano.

Note: Accademia Filarmonica Romana giovedì 23 febbraio 2017 ore 21 Teatro Argentina

Interpreti: Dorothee Mields - soprano Martin Ripper - flauto dolce Anne von Hoff - violino Andreas Pfaff - violino Ulrike Paetz - viola Annette Rheinfurth - violone 8’ Mark Nordstrand - clavicembalo Peter A. Bauer - percussioni Hans-Werner Apel - liuto, chitarra barocca

Orchestra: Lautten Compagney

Direttore: Wolfgang Katschner

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

A Bologna l’opera di Verdi in un nuovo allestimento di Jacopo Gassman, al debutto nella regia lirica, con la direzione di Daniel Oren

classica

Napoli: il tenore da Cavalli a Provenzale

classica

Al Teatro La Fenice grande successo per l’opera di Arrigo Boito nel brillante allestimento di Moshe Leiser e Patrice Caurier con la solida direzione musicale di Nicola Luisotti