La sacralità di Gatti

Milano: Hindemith e Bruckner con la Filarmonica dela Scala

Daniele Gatti e la Filarmonica della Scala
Daniele Gatti e la Filarmonica della Scala
Recensione
classica
Teatro alla Scala
Daniele Gatti e la Filarmonica della Scala
19 Marzo 2018

Forse per scelta o forse per una beffa del destino, il concerto diretto da Daniele Gatti con la Filarmonica della Scala ha accostato Paul Hindemith, autore odiato da Adolf Hitler, ad Anton Bruckner adorato dal dittatore. L'ascolto di Nobilissima visione, la suite tratta dal balletto di Hindemith dedicato a San Francesco d'Assisi, e della Sinfonia n. 4 di Bruckner ha invece amplificato l'alta sacralità che pervade le due composizioni, la maestosa costruzione della Passacaglia finale della suite era in assoluta sintonia con lo spirito religioso del compositore austriaco. Accumunati da una sonorità che possono diffondere solo le grandi navate di una cattedrale.

Ciò detto, Gatti ha confermato la sua ottima intesa con l'organico scaligero che gli ha permesso di ottenere leggerezza e trasparenza alternate a pieni orchestrali di inaudita violenza e compattezza. Basti ricordare l'astratta atmosfera medioevale, le fanfare, la pastorale nel secondo tempo di Nobilissima visione o la scatenata e divertita musica di caccia dello Scherzo della Quarta. Insomma una serata da ricordare, col pubblico molto partecipe che al termine ha applaudito a lungo il direttore, con anche grida di sostegno dal loggione.

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