La quiete dopo la tempesta

La Royal Opera House continua la sua ammirevole politica di
commmissione di nuove opere con un lavoro ispirato a Shakespeare che riscuote grande successo di pubblico per Thomas Ades.

Recensione
classica
Royal Opera House (ROH) Londra
Thomas Ades
12 Febbraio 2004
Nel confuso mondo dell'opera contemporanea, orfana di una lingua franca e incerta sulla propria funzione culturale, la scelta del soggetto implica scelte estetiche e spesso stilistiche. Pertanto la decisione di Thomas Adès di usare La tempesta di Shakespeare come base per il libretto della nuova opera commissionata dalla Royal Opera House lasciava pensare che in questo caso non si sarebbe trattato di critica sociale, o di commento politico, ma che molto probabilmente ci si sarebbe mossi nel contesto più epico che drammatico della riflessione filosofica, o della metafora fantastica. Purtroppo Meredith Oakes, che ha completamente riscritto il testo, ha prodotto un libretto estremamente scarno, la cui rima baciata scandisce un ritmo monotono e inflessibile che il compositore non riesce a superare. Così il dramma perde di spessore, e quello che rimane dopo il rivestimento musicale è più simile ad un dipinto manierista ispirato a Shakespeare. La bellezza di alcune pagine danno un'idea del mondo sonoro a cui Adès mirava, e che non è riuscito a ricreare con continuità: l'arrivo degli spiriti, la passacaglia finale rimangono impressi per inventiva e padronanza tecnica. Per il resto, la scrittura vocale è di radice strumentale, e troppo dipendente dal testo. Ariel richiede a Cyndia Seiden incredibili acrobazie vocali, non sempre giustificate; il Prospero di Simon Keenleyside è nobile ma monotono, il Caliban di Ian Bostridge verboso piuttosto che sanguigno; solo il Re di Napoli di Philip Langridge e il Gonzalo di Gwynne Howell forniscono ritratti profondamente umani, ma sorge il dubbio che il merito sia degli interpreti. La povertà visiva della regia e delle scene di Tom Cairns e Moritz Junge, raramente evocative, non aiuta il lavoro. Lo stesso Adès dirige l'orchestra della Royal Opera House.

Interpreti: Ariel, Cyndia Seiden; Prospero, Simon Keenleyside; Caliban, Ian Bostridge; Miranda, Christine Rice; Ferdinand, Toby Spence; Re di Napoli, Philip Langridge; Sebastian, Christopher Maltman; Antonio, John Daszak; Trinculo, Lawrence Zazzo; Stephano, Stephen Richardson; Gonzalo, Gwynne Howell

Regia: Tom Cairns

Scene: Tom Cairns e Moritz Junge

Costumi: Moritz Junge

Orchestra: Orchestra della Royal Opera House

Direttore: Thomas Adès

Coro: Coro della Royal Opera House

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