La GMJO inaugura a Pordenone l’Easter Tour 2018

Dopo Brendel, Batiashvili e Jurowski sul palco del Teatro Verdi con la Gustav Mahler Jugendorchester

Brendel - Mahler Jugendorchester
 Foto Luca d'Agostino/Phocus Agency 
Recensione
classica
Teatro Verdi, Pordenone
Gustav Mahler Jugendorchester
31 Marzo 2018

Dopo la residenza estiva della Gustav Mahler Jugendorchester, l’orchestra giovanile più celebre al mondo sancisce il suo sodalizio con Pordenone inaugurando, sabato 31 marzo al Teatro Verdi, il suo Easter Tour nell’unica data in Italia.

Lo spirito che riunisce sullo stesso palco giovani musicisti ai più grandi interpreti internazionali si impreziosisce ora della presenza di Alfred Brendel, onorato del Premio Pordenone Musica 2018. La sua lectio magistralis (ne abbiamo parlato qui) ha anticipato la cerimonia di premiazione, concretizzata in un simbolico passaggio del testimone tra il grande pianista e Vladimir Jurowski, pronto a salire sul podio con la GMJO, a sottolineare la sempre più accesa vitalità delle proposte musicali del Teatro di Pordenone che spiccano sempre più per il taglio internazionale che le caratterizza.

Nella sua forma dichiaratamente classica, la Prima Sinfonia di Lutoslawski apre la prima parte del programma, tutta incentrata nel repertorio polacco del Novecento, che prosegue con l’atteso Concerto per violino e orchestra n. 1 di Szymanowski per permettere a Lisa Batiashvili di raggiungere la scena. Il fermento strumentale avviato sin dalle prime note del Concerto di Szymanowski si assottiglia alle aperture liriche del violino solista che dal suono orchestrale tende continuamente verso l’acuto in parabole di finissima caratura sonora, contraddistinte dall’innato senso della direzione musicale della solista. Senza mai cedere alla tentazione di elevarsi sul tutti con forza, il suono della Batiashvili si staglia dall’orchestra per calore e profondità interpretativa, dandone prova anche nel delizioso fuori programma tratto dall’Amore delle tre melarance di Prokof’ev.

Brendel - Mahler Jugendorchester
 Foto Luca d'Agostino/Phocus Agency 

A conclusione del programma, non poteva mancare un omaggio a Debussy nel centenario della morte. Vladimir Jurowski, futuro direttore musicale dell’Opera di Stato Bavarese, si misura così con Images, terreno sul quale il vigile controllo che contraddistingue la sua direzione reagisce in precisi bilanciamenti del suono, elevando le possibilità tecnico-strumentali della GMJO in un concerto capace di infiammare il pubblico.

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