Il jazz d'altri tempi dei ragazzi ebrei

Ballin' the Jack, il progetto swing/blues di Matt Darriau, a Milano

Recensione
jazz
Aperitivo in Concerto Milano
27 Febbraio 2011
Nel curriculum del sassofonista e clarinettista Matt Darriau figurano numerosi progetti e collaborazioni importanti che spaziano in ambiti musicali disparati: Paradox Trio (nu jewish music), Whirligig (musica celtica), Orange Then Blue (big band), Recycled Waltz Orchestra (colonne sonore), Klezmatics (klezmer). Dall’incontro con il trombettista Frank London (leader, appunto, dei Klezmatics) è nata l’idea che sta alla base di Ballin’ The Jack: mettere insieme il recupero della tradizione jazz originaria, il blues sanguigno di Leadbelly, le orchestrazioni swing di Duke Ellington e di Glenn Miller, il gipsy jazz di Django Reinhardt e le colonne sonore dei primi film slapstick. Un caleidoscopio musicale che ieri mattina, sul palco del Teatro Manzoni di Milano, ha dato vita al nono appuntamento della rassegna “Aperitivo in Concerto”. Darriau e la sua band non si limitano a rileggere nostalgicamente la musica di altri tempi, ma la portano nel presente, innestando sulle strutture del passato stilemi e gusto musicale attuali. L’incipit dixie-jewish della performance sfocia nel brano, “Dick’s Holler” di Leadbelly, arricchita da fragranze jazz anni Quaranta che evocavano atmosfere noir alla Raymond Chandler. «Amiamo suonare il jazz di altri tempi perché contiene molti elementi di modernità ai quali noi aggiungiamo le nostre idee» ha detto Darriau dal palco. «Inoltre, visto che siamo dei ragazzi ebrei, a volte ci dilettiamo a suonare brani tratti dalle colonne sonore che accompagnavano i film dei fratelli Marx». E parte subito un estratto da “The Cocoanuts” riletto in modo insolito, ai limiti della nevrastenia. Durante il concerto Frank London sfodera intuito, talento e ironia. Notevoli assoli di Darriau, Hasselbring, Laster, McAll. Ottimo il lavoro della sezione ritmica (Fitzgerald e Schuller), entusiasta il pubblico.

Interpreti: Matt Darriau (sax, clarinetto), Andy Laster (sax, clarinetto), Frank London (tromba), Curtis Hasselbring (trombone), Barney McAll (pianoforte), Joe Fitzgerald (contrabbasso), George Schuller (batteria)

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