Gardiner, il monteverdiano

Successo per il ritorno a Cremona

 John Eliot Gardiner (Foto Salvo Liuzzi)
John Eliot Gardiner (Foto Salvo Liuzzi)
Recensione
classica
Chiesa di Sant'Agostino, Cremona
English Baroque Soloists e John Eliot Gardiner
25 Giugno 2023

Il ritorno a Cremona di Sir John Eliot Gardiner è sempre un grande ritorno, un evento.

Ricordiamo il suo debutto nella città del “divin Claudio” trent’anni fa, nel 1993, anno delle celebrazioni monteverdiane per i 350 anni dalla nascita, e l’emozionante esecuzione del Vespro della Beata Vergine in Duomo con il suo Monteverdi Choir e The English Baroque Soloists.

Ricordiamo la cerimonia al teatro Ponchielli, nel 2006, quando la Facoltà di Musicologia dell'Università di Pavia conferì la sua prima laurea Honoris Causa proprio a lui, Sir John Eliot Gardiner. E ancora lo straordinario evento di sei anni fa al Monteverdi Festival, la sera del 24 giugno 2017, sempre in Duomo, ancora con il Vespro della Beata Vergine. Era la tappa cremonese, dopo quella veneziana per la rappresentazione al teatro la Fenice dei tre titoli monteverdiani, di un tour internazionale che Gardiner e il suo ensemble dedicarono a Monteverdi nell’anno delle celebrazioni per i 450 anni dalla morte.

Ed eccoci al 25 giugno 2023 e al ritorno di Gardiner a Cremona, in occasione dell’ultimo dei concerti della 40a edizione del Monteverdi Festival.

Il “Gardiner’s day” inizia alle ore 12, nella Sala dei Quadri di Palazzo Comunale, quando il Sindaco di Cremona Gianluca Galimberti conferisce a Sir Gardiner la cittadinanza onoraria “…per il forte e duraturo rapporto con la città e per lo stretto e ispirato legame con l’opera di Claudio Monteverdi”.

La cerimonia regala momenti di sincera emozione quando, in chiusura, Antonio Greco (nei giorni scorsi impegnato nella direzione de L’Incoronazione di Poppea) e il suo ensemble Cremona Antiqua, eseguono a sorpresa un momento musicale, sulle note dell’Orfeo. Sono solo pochi minuti di musica che tuttavia riescono ad emozionare di sincera gratitudine il Maestro.

L’appuntamento con il Monteverdi Festival è in serata, nella chiesa di Sant’Agostino.

Monteverdi Sacred Music dalla Selva Morale e Spirituale. Questo il programma scelto da Sir Gardiner, alla guida dei suoi Monteverdi Choir, Consort Soloists e English Baroque Soloist, per la data cremonese.

Il concerto è sold out. Settantacinque minuti di grande musica, di altissimo livello. È una selezione dalla Selva Morale e Spirituale, raccolta di musica sacra dedicata all’Imperatrice Eleonora Gonzaga e pubblicata a Venezia nel 1640. Come la Messa e i Salmipubblicati postumi nel 1650, anche quelle comprese nella Selva morale e spirituale costituiscono le opere della maturità monteverdiana.

Il programma scelto da Sir Gardiner, è estremamente curato: alterna sapientemente opere corali a composizioni sacre per sole voci. I frequenti cambi di organico sono ben studiati, danno ritmo al concerto.

Si passa dal Dixit Dominus in un costante dialogo tra voci e violini, al Nisi Dominus per voci soliste.

Sin dalle prime note del Gloria Patri della Messa a quattro voci cogliamo con rinnovato stupore la modernità delle armonie monteverdiane e il piacere del fare musica.

Se in O quam pulchra es, anima mea protagonista è il tenore Gareth Treseder, nella Messa a quattro voci da cappella il gioco polifonico in stile imitativo si fa arduo. Cogliamo l’intenzione di Gardiner nel sottolineare il significato drammatico delle parole, nel rispetto della lezione monteverdiana, la cura nelle dinamiche e le sonorità cangianti!...Dal pianissimo quasi vellutato a improvvisi slanci sonori potenti come squarci di luce caravaggeschi, ma tutto sempre secondo un’esecuzione “storicamente informata”.

Con il Pianto della Madonna sopra il Lamento d’Arianna (opera perduta di cui resta solo il Lamento) improvvisamente ci ritroviamo nell’universo femminile di Monteverdi. I due mondi – sacro e profano – entrambi densi di pathos, sono interpretati con intensità drammatica dalle due soprano Silvia Frigato e Mariana Flores che abitano, fisicamente, due spazi distinti e dialogano l’una dal pulpito, l’altra, in ginocchio, dal presbiterio. Coerentemente alle voci, femminili sono anche le parti dell’accompagnamento strumentali.

Il concerto si conclude con il Beatus vir ed è subito standing ovation. Applausi generosi e di gratitudine, dunque, per Sir John Eliot Gardiner e il Monteverdi Choir, i Consort Soloists e gli English Baroque Soloists.

 

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