Con Grétry, l'Opera di Versailles ritrova il suo pubblico
"L'amant jaloux" di Grétry è stato scelto per l'inaugurazione dell'Opéra di Versailles.
Recensione
classica
Il castello di Versailles ha ritrovato, dopo anni di restauro, il suo teatro. Quello di Maria-Antonietta. E proprio uno degli autori prediletti della sovrana è stato scelto per l'opera dell'inaugurazione: "L'amant jaloux" di Grétry (1778). La scelta del titolo non ha nulla di casuale perché s'inserisce nella scelta del Centre de musique baroque di consacrare quest'anno proprio a Grétry le tradizionali "Journées". Dopo una splendida produzione di una tragédie lyrique - "Andromaque" - al Théâtre des Champs-Elysées, è toccato questa volta ad un opéra comique di salire sul palco.
Elogiato dai contemporanei, "L'amant jaloux" ha alcune pagine interessanti: specie i pezzi d'insieme dove si fa sentire il debito del compositore verso l'opera buffa. Però ad ogni produzione si ripropone il medesimo problema: un opéra comique francese si appoggia sull'alternanza di sezioni cantate e parlate; e trovare oggi cantanti che siano pure bravi attori non è facile. E dove pescare bravi interpreti pronti a memorizzare un ruolo con tanto dialogo, sapendo di non poterlo poi riprendere? Risultato: il cast è solitamente leggerino.
Rendiamo però omaggio alla agilità di Magali Leger (Léonore) e alla gradevolezza timbrica di Claire Debono (Isabelle). Convincenti pure i due spasimanti: Frédéric Antoun (Florival) e Brad Cooper (Don Alonze). Quest'ultimo ha fatto del suo meglio con il suo accento, implacabilmente australiano.
La regia assai incolore di Pierre-Emmanuel Rousseau: né disturba né abbellisce. Nella fossa ritroviamo un'orchestra (Le cercle de l'harmonie) e un direttore (Jérémie Rhorer), già autorevoli. Perfettamente a loro agio con lo stile di Grétry, hanno saputo valorizzare le parti strumentali non sempre facili specie per i fiati. Peccato che l'acustica soffochi poi i dettagli.
Interpreti: Magali Léger (Léonore), Claire Debono (Isabelle), Maryline Fallot (Jacinte), Frédéric Antoun (Florival) Brad Cooper (Don Alonze), Vincent (Billier) Lopez.
Regia: Pierre-Emmanuel Rousseau
Scene: Thibault Welchlin
Costumi: Pierre-Emmanuel Rousseau e Claudine Grauland
Orchestra: Le cercle de l'harmonie
Direttore: Jérémie Rhorer
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