Cenerentola dei ricordi

Lucca: L'opera rossiniana come omaggio a Lele Luzzati

Recensione
classica
Teatro del Giglio Lucca
Gioachino Rossini
11 Febbraio 2017
Teatro del Giglio esaurito nei posti e pubblico festante per il nuovo allestimento dell’opera rossiniana, concepita nella regia e nei costumi come un omaggio a Lele Luzzati a dieci anni dalla scomparsa: infatti, i costumi di scena impiegati risalgono all’edizione del 1978, rappresentata al Teatro Margherita di Genova. Con la ricorrenza della scomparsa di Luzzati, si ricordano pure i due secoli dalla prima assoluta de La Cenerentola (Roma, gennaio 1817). La regia dell’allestimento lucchese cura molto l’aspetto esteriore dei protagonisti, ricercando appropriati physique du rôle ai rispettivi personaggi; la staticità di azione nelle arie è ben movimentata con gag e mimica oltre pannellature mobili in stile naif a ricreare la prospettiva degli ambienti. Tra i cantanti spicca la protagonista: Teresa Iervolino ha buona tecnica, dalla quale emerge un bel colore brunito nelle colorature e nelle zone medio basse, peraltro la cantante tende a "sopraneggiare" nelle parti più acute, mantenendo pur sempre un'intonazione sicura nonostante la comprensibile stanchezza nel finale. Pietro Adaini è un Ramiro dal colore gradevole e metallico, con suoni privi di armonici, ancorché tecnicamente preciso seppur molto accademico. La rimanenza del cast si apprezza più per volontà di impegni nei temibili ruoli che per riuscita espressività musicale: elemento indispensabile acquisibile solo con la necessaria esperienza. La bacchetta di Erina Yashima non è esente da scollature tra buca e palco, specie nei concertati e negli assiemi; peraltro la conduzione è lineare con dinamiche proporzionali e progressive. L’Orchestra Cherubini, apprezzabile per intensità dei suoni nelle sezioni, cede talvolta a sbavature di intonazione (archi). Soddisfacenti sia il coro sia il corpo di ballo.

Note: nuovo allestimento del Teatro del Giglio di Lucca coproduzione Teatro del Giglio di Lucca, Teatro Alighieri di Ravenna, Fondazione Teatri di Piacenza, con la collaborazione di Teatro Comunale "A. Rendano" di Cosenza, Ente Luglio Musicale Trapanese Edizione critica della Fondazione Rossini di Pesaro in collaborazione con Casa Ricordi, Milano, a cura di A. Zedda

Interpreti: Don Ramiro, Principe di Salerno: Pietro Adaini Dandini, suo cameriere: Pablo Ruiz Don Magnifico, Barone di Montefiascone: Marco Filippo Romano Clorinda: Giulia Perusi Tisbe: Isabel De Paoli Angelina, sotto nome di Cenerentola, figliastra di Don Magnifico: Teresa Iervolino Alidoro, filosofo, maestro di Don Ramiro: Matteo D'Apolito Maestro al fortepiano: Laura Pasqualetti

Regia: Aldo Tarabella - Aiuto regia, Emiliana Paoli

Scene: Enrico Musenich

Costumi: Lele Luzzati,realizzati dalla Sartoria Cerratelli per l’edizione 1978 de La Cenerentola

Corpo di Ballo: ArteDanza Arabesque, Lucca

Coreografo: Monica Bocci

Orchestra: Orchestra Giovanile Luigi Cherubini

Direttore: Erina Yashima

Coro: Coro Melodi Cantores

Maestro Coro: Elena Sartori

Luci: Marco Minghetti

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

A Bologna l’opera di Verdi in un nuovo allestimento di Jacopo Gassman, al debutto nella regia lirica, con la direzione di Daniel Oren

classica

Napoli: il tenore da Cavalli a Provenzale

classica

Al Teatro La Fenice grande successo per l’opera di Arrigo Boito nel brillante allestimento di Moshe Leiser e Patrice Caurier con la solida direzione musicale di Nicola Luisotti