Roma apre con Aida

La stagione dell'Opera

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Riccardo Muti inaugurerà la stagione dell'Opera di Roma il 27 novembre con Aida e tornerà a maggio per Le Nozze di Figaro, inizio di una nuova edizione della trilogia Mozart - Da Ponte che proseguirà nei prossimi anni. Muti ha voluto due nuovi allestimenti, affidati a Pier'alli e Andrea De Rosa, con cui ha già collaborato altre volte e di cui si fida. Nuovi allestimenti saranno anche quelli di Luca Ronconi per Lucia di Lammermoor e di Graham Vick per Ascesa e caduta della città di Mahagonny. Gli altri sono allestimenti d'importazione: da Francoforte viene il Werther con la regia di Willy Decker (debutto a Roma), da Lyon La Dama di Picche di Peter Stein, dallo Châtelet di Parigi I was looking at the ceiling and then I saw the sky di John Adams con la regia di Giorgio Barberio Corsetti. Tosca sarà riproposta con scene ricostruite sui bozzetti originali di Adolf Hohenstein per la prima del 1900 e con una nuova regia del giovane Alessandro Talevi, sudafricano di nascita e inglese di formazione. Sul podio Jesús López-Cobos per Massenet, Donato Renzetti per Puccini, Roberto Abbado per Donizetti, James Conlon per Ciajkovskij, John Axelrod per Weill. Tra i cantanti, molti sono quelli confermati dopo le buone prove degli scorsi anni, cui si affiancano nomi nuovi o quasi (per l'Opera, s'intende!) quali Violeta Urmana, Veronica Simeoni, Alfred Kim, Markus Werba, Ludovic Tézier. Il sovrintendente Carlo Fuortes ha sottolineato che il risanamento delle finanze del teatro non passa per una riduzione dell'attività, anzi i titoli saranno 14 rispetto ai 12 della passata stagione, le recite di opera e balletto aumenteranno da 89 a 115, e sfioreranno le 150 con la stagione estiva alle Terme di Caracalla del 2015, più gli spettacoli al Nazionale, recentemente riaperto. Si comincia anche a delineare un embrione di repertorio, con riprese fuori abbonamento di Rigoletto, Aida e Tosca. "Tagliare spettacoli e recite - ha detto Fuortes - permetterebbe certamente una riduzione dei costi, ma è una strada che porta all'agonia e all'asfissia del teatro. È giusto invece scommettere sulla produttività, sulla qualità e sul pubblico, aumentando e non riducendo l'attività". È stata anche annunciata la tournée al Festival di Salisburgo nell'agosto del 2015, con Ernani diretto da Muti.

Mauro Mariani

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