La Scala apre con Attila

Milano: presentata la nuova stagione

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Riccardo Chailly
Riccardo Chailly

Alla conferenza stampa della stagione 2018/19 della Scala è stata data una notizia riguardante quella in corso: la partitura di Fin de partie di Kurtag è arrivata finalmente in teatro e quindi l'opera andrà regolarmente in scena il 15 novembre. Mentre un'altra notizia, meno ufficiale ma di sicura fonte, è relativa al tradizionale Concerto di Natale che quest'anno sarà diretto da Riccardo Muti, in programma una non identificata Messa di Schubert. Quanto alla prossima stagione (consigliabile sempre la consultazione del sito), l'apertura del 7 dicembre vedrà Riccardo Chailly sul podio per Attila di Verdi, con la regia di Davide Livermore, protagonista Ildar Abdrazakov. L'edizione sarà quella del 1847, compreso il ripristino della romanza "Oh dolore" del terzo atto e un'aggiunta poco ortodossa, ma sicuramente curiosa, di cinque battute scritte da Rossini a Parigi su Attila (la partitura è al Museo della Scala), inserite prima del terzetto e affidate agli archi. Chailly ha confessato che ha continuato a suonarle al piano e che hanno un effetto magico. Altro impegno del direttore ad aprile per Manon  Lescaut di Puccini, nella prima versione torinese del 1893, col recupero di cinque passaggi sconosciuti, compreso il finale originale del primo atto e l'interludio sinfonico al quarto. Tra le nuove produzioni scaligere da segnalare Chovanščina di Musorgskij diretta da Valery Gergiev per la regia di Mario Martone, due titoli di Richard Strauss entrambi diretti da Franz Welse-Möst Ariadne auf Naxos (protagonista Krassimira Stoyanova e l'attesa Sabine Devieilhe nei panni di Zerbinetta, che si alternerà con Brenda Rae) e Die Ägyptische Helena. Sempre fra le nuove produzioni Idomeneo di Mozart diretto da Christoph von Dohnányi, con la regia di Matthias Hartmann, Die Tote Stadt  di Korngold per la prima volta alla Scala, con Alan Gilbert sul podio e la messa in scena firmata da Graham Vick, un felice ritorno al Piermarini dopo una troppa lunga assenza; I masnadieri di Verdi diretta da Michele Mariotti per la regia di David McVicar, spettacolo che verrà ospitato la prossima estate al Festival di Savonlinna, e Giulio Cesare di Händel diretto da Giovanni Antonini, con la regia di Robert Carsen, primo titolo del ciclo sull'opera barocca organizzato per la Scala da Cecilia Bartoli che interpreterà Cleopatra. Tre le produzioni con l'Accademia della Scala: Prima la musica poi le parole di Salieri (regia di Nicola Raab) abbinata a Gianni Schicchi di Puccini (regia di Woody Allen che ha promesso di venire a Milano a controllare l'allestimento), sul podio Ádám Fischer e mattatore assoluto in entrambi i titoli Ambrogio Maestri; infine Rigoletto nella storica messa in scena di Gilbert Deflo e le scene Ezio Frigerio, sul podio Nello Santi, con Leo Nucci che vestirà per l'ultima volta i panni del protagonista. Il baritono parteciperà, alternandosi a Placido Domigo, come Germont anche alla ripresa di La Traviata, edizione firmata da Liliana Cavani, a gennaio diretta per la prima volta da Myung-Whun Chung. Altri ripescaggi di precedenti stagioni La cenerentola di Rossini firmata da Jean-Pierre Ponnelle, per l'occasione diretta da Ottavio Dantone; L'elisir d'amore di Donizetti con la regia di Grischa Asagaroff e gli indementicabili costumi e scene di Tullio Pericoli, sul podio Michele Gamba che in passato ha fatto due brillanti sostituzioni salvifiche alla Scala e che ora rientra ufficialmente di ruolo; Quartett di Luca Francesconi, unico titolo contemporaneo in cartellone, diretta da Maxime Pasqual, con la regia de La Fura dels Baus.

Per quanto riguarda il futuro, il sovrintendente Pereira ha promesso che nei cartelloni ricomparirà di nome di Wagner, mentre già si sa che all'inaugurazione del 7 dicembre 2019 andrà in scena Tosca con Chailly sul podio (Luca Salsi nei panni di Scarpia). Sul versante della stagione sinfonica, il direttore continuerà il suo percorso mahleriano, saranno ospitati i Wiener e l'Orchestra del Festival di Lucerna, e a maggio Zubin Mehta, al quale tutti i presenti alla conferenza hanno augurato di riprendersi al più presto, tornerà al Piermarini per la Quinta di Bruckner.

 

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