Il San Carlo riparte da Otello

Napoli: l'opera di Rossini inaugura il 30 novembre

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Un intreccio di nomi sonanti in debutto alla prossima stagione sinfonica del teatro di San Carlo di Napoli: Ian Bostridge, Daniel Barenboim, Jean-Efflam Bavouzet, Leonard Slatkin, mentre il nome di spicco per l'opera è sempre il regista - con prevalenza del visivo sul sonoro: Strehler per Ratto dal Serraglio, però già fatto nel 1982 al teatro di corte, David Pountney con La maliarda (debutto italiano dell'opera), Amos Gitai (debutto lirico) ecc. Torna Mehta sul podio con Fidelio di Beethoven, ma in forma di concerto, Elektra di Strauss, quella del premio Abbiati 2004 ma ripresa da Elena Hammer, ed in particolare l'inaugurazione con Otello di Rossini il 30 novembre è gesto di tenace attaccamento al proprio teatro. È questo attaccamento fiero, di radici antiche, che deve sempre caratterizzare il legame tra il San Carlo e la sua città. Sarà così anche certamente per l'Olimpiade di Leo e Siroe Re di Persia di Vinci - memoria di culture antiche, profondamente espressivi. Il direttore artistico Paolo Pinamonti, insieme alla sovrintendente Purchia, il sindaco di Napoli De Magistris e Marielle Utili (per progetti con i siti museali), hanno presentato venerdì scorso la stagione 2016/2017 di spettacoli della fondazione teatro di San Carlo. La volontà di perseguire un profilo alto di teatro si manifesta in tutto ciò. Purtroppo l'altra strategia con Bohème, Rigoletto, Lucia di Lammermoor, La Traviata (produzioni recentissime), è pur sempre cartellone/casa per il repertorio, a modo di ripasso, non luogo di cultura né di reinvenzione e ricreazione-interpretazione. La squadra del San Carlo in questo senso è da plasmare, compattare e richiede tempo. La creazione di un tessuto sonoro con una chiara identità è assai lungo. Più semplice ed immediato è il disegno di formazione di singoli spettacoli interconnessi: e allora si parte da qui (almeno per ora) con l'idea dell’integrale di Maurice Ravel a ricordare gli 80 anni dalla morte, per osmosi e per contagio in ogni concerto sinfonico. Ma anche una nuova produzione del teatro per il corpo di ballo con Alice in Wonderland coreografata da Gianluca Schiavoni. Da questa originalità si passa ai più noti interpreti: Alexei Volodin, John Osborn, Roberto Cominati, Daniel Oren, Massimo Ranieri e Al Di Meola.

s.m.

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