Francoforte sarà molto contemporanea

Presentata la nuova stagione dell’Oper Frankfurt

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Forte di un gradimento del pubblico, che si traduce in oltre 12 mila abbonamenti nella stagione attuale e una percentuale di biglietti venduti in ascesa e intorno al 88%, il sovrintendente dell'Oper Frankfurt Bernd Loebe (nella foto) conferma la linea anche per la sua sedicesima stagione. Saranno 12 le nuove produzioni liriche (una in meno rispetto alle passate stagioni), di cui tre nella scena minore del Bockenheimer Depot, e 15 quelle di repertorio per un totale di circa 180 serate di opera fra le oltre 500 manifestazioni programmate nella nuova stagione.

Dopo un paio di stagioni aperte con titoli contemporanei, si torna al classico con il verdiano Trovatore che il 10 settembre approda in una nuova produzione firmata da David Bösch con la direzione di Jader Bignamini e protagonisti Piero Pretti, Elza van den Heever e Brian Mulligan.

Resta significativa comunque la presenza di titoli contemporanei nel cartellone dell’Oper Frankfurt, che accoglierà il 12 novembre la prima assoluta di Der Mieter (L’inquilino) di Arnulf Herrmann da un soggetto di Roland Topor utilizzato anche da Roman Polanski per il suo thriller L’inquilino del terzo piano del 1976. La produzione sarà curata da Johannes Erath mentre sul podio salirà Kazushi Ono.

Un’altra prima assoluta si vedrà al Bockenheimer Depot dal 22 febbraio in collaborazione con l’Ensemble Modern: A Wintery Spring (Un’invernale primavera), lamento drammatico di Saed Haddad basato su testi poetici di Khalil Gibran, presentato con la prima versione scenica della cantata Il serpente di bronzo di Jan Dismas Zelenka del 1730. Ancora il Bockenheimer Depot ospiterà la terza produzione contemporanea dal 21 gennaio: Enrico di Manfred Trojahn tratto dall’Enrico IV di Luigi Pirandello, che torna sulle scene dopo la prima a Schwetzingen nel 1991 in un nuovo allestimento curato da Tobias Heyder e con la direzione musicale di Roland Böer.

Più classiche le altre novità in cartellone: Peter Grimes di Britten con la direzione di Sebastian Weigle e la regia di Keith Warner e (dal 8 ottobre); Capriccio di Richard Strauss con ancora la direzione di Weigle e la regia di Keith Warner e (dal 14 gennaio); L’Africaine di Meyerbeer con la direzione di Antonello Manacorda, la regia di Tobias Kratzer e Michael Spyres darà voce a Vasco de Gama (dal 25 febbraio); Da una casa di morti di Janácek con la direzione di Constantinos Carydis e la regia di David Hermann (dal 1 aprile); Norma con la direzione di Antonino Fogliani, la regia di Sigrid Strøm Reibo e Elza van den Heever protagonista (dal 10 giugno).

Di spicco la Vedova allegra con Marlis Petersen in una produzione firmata da Claus Guth, insolitamente alle prese con l’operetta, e la direzione musicale di Joanna Mallwitz (dal 13 maggio). Unico titolo barocco, il Rinaldo di Händel con Jakub Jósef Orlinski protagonista (dal 16 settembre al Bockenheimer Depot) e unico titolo per l’opera in forma di concerto, il Roberto Devereux di Donizetti con la direzione di Giuliano Carella (2 e 4 febbraio). Fra i ritorni del repertorio, Vanessa di Samuel Barber, il dittico Dido and Aeneas e Il castello di Barbablù allestito da Barrie Koskie, e il Billy Budd di Britten con Björn Bürger protagonista.

Anche a Francoforte, significativa l’attenzione rivolta al pubblico più giovane, con allestimenti e attività diversificate pensate per i più piccoli fra i 2 e 4 anni, ai più giovani, agli adolescenti e alle famiglie. Completa il cartellone il tradizionale appuntamento con le Liederabend che vedranno la presenza, fra gli altri, di Lawrence Brownlee, Michael Volle e Dorothea Röschmann.

(S.N.)

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